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Con i cani i bambini autistici sono meno ansiosi

Cani bambini autistici meno ansiosi

Tra i bambini e i cani, l’abbiamo detto tante volte, esiste un legame davvero speciale. Secondo una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicata sul Journal of Alternative and Complementary Medicine, l’interazione con un amico a 4 zampe potrebbe aiutare i bambini autistici ad essere più socievoli e meno ansiosi e aggressivi.

Gli studiosi italiani hanno passato in rassegna 6 pubblicazioni scientifiche sugli effetti dell’introduzione di un cane da pet therapy in una famiglia con un bambino autistico. Ne è emerso come i bambini, grazie alla presenza dell’amico peloso, fossero non solo meno ansiosi e aggressivi, ma avessero anche livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) più bassi. Gli stessi risultati sono stati ottenuti con i cani impiegati in attività individuali con un terapista. I bambini, infatti, parlavano più spesso col cane e del cane e avevano meno manifestazioni ossessive e aggressive. Inoltre, erano più sorridenti, affettuosi e socievoli. Anche le famiglie beneficiano dell’interazione del bambino col cane, in quanto spesso si isolano dagli altri perché considerano il loro piccolo “diverso”.

Come ha spiegato la coordinatrice dello studio, Francesca Cirulli:

I risultati sono incoraggianti. Per ora possiamo parlare di ipotesi scientifiche, che vanno validate dal confronto coi cosiddetti gruppi di controllo. Saranno necessari altri studi con campioni più ampi; i disordini dello spettro autistico, poi, sono eterogenei per cui non si può generalizzare, ma occorre esaminare caso per caso. Non a tutti i bambini, inoltre, piacciono i cani.

Per essere sicuri che l’interazione col cane sia positiva l’animale va scelto con l’aiuto del medico e degli allevatori o istruttori cinofili, che possono dare un consiglio sulla razza più indicata. Ad esempio, per un bambino molto aggressivo è necessario un cane in grado di tollerare delle manipolazioni inappropriate, senza poi dimenticare che va tutelato anche il benessere fisico e psicologico dell’animale.

Via| Journal of Alternative and Complementary Medicine; Photo Credit| Thinkstock

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