Hollywood: le star continuano ad amare i cani “da borsetta”

Che molte star americane e non, amino gli animali in modo assoluto è cosa risaputa, soprattutto perchè in un mondo in cui è difficile sopravvivere senza essere ben presto sostituite da giovani più talentuose, ambiziose e belle, i pets riescono ad infondere grande tranquillità e fiducia. Ultimamente però, sono sempre di più le esponenti del gentil sesso che, per moda o per vezzo, scelgono animali di piccola taglia da poter esibire come un trofeo e da poter portare pure agli eventi mondani, dentro ad una minuscola borsetta. Che si tratti di un ennesimo modo per attirare l’attenzione o di un improvviso senso materno verso le creature piccole e indifese, l’elenco è davvero lungo ed è destinato a crescere. Insomma, manie da star.

Chi popola l’acquario: la neocaridina Red Cherry


La Neocaridina denticulata sinensis var. Red, Neocaridina heteropoda è conosciuta in Italia con il nome di Neocaridina Red Cherry, per il suo bel colore rosso vivo: la colorazione rossa dipende da parecchi fattori quali l’umore, i valori dell’acqua, l’alimentazione e il bagaglio genetico. Si tratta di un invertebrato molto pacifico le cui dimensioni da adulto si aggirano sui 2-3 cm. Il range di temperatura per la vita di queste neocaridina varia da 10 a 30 gradi centigradi anche se per favorirne la riproduzione è meglio una temperatura sui 18 e 22 gradi.

Il maschio presenta una taglia più piccola e un corpo più affusolato, il carapace è meno colorato o con presenza di bande, mentre la femmina presenta colorazione rossa e più scura in maniera più diffusa e marcata . Il maschio inoltre presenta le antenne medialmente più lunghe. Come le altre neocaridine, anche la red cherry è una gran mangiatrice di alghe, anche se non disdegna il classico cibo per pesci.

Il loro temperamento è tranquillo anzi tendono a nascondersi in caso di pericolo: per vederle più facilmente è consigliabile inserire in acquario molto muschio, piante galleggianti e un fondo scuro. Le red cherry sono innocue, occorre evitare la convivenza con pesci e crostacei di taglia elevata e agressivi, meglio introdurre in vasca pesci di comunità piccoli e tranquilli, in modo particolare poecilidi mentre se si vuole riprodurli, dedicare alla red cherry un acquario specifico.

Il pronto soccorso per animali, a Torino arriva l’ER per cani e gatti

Se il cane o il gatto stanno male all’improvviso, specie se al di fuori delle fasce orarie del nostro o di altri veterinari della zona, è un bel problema. Ed in certi casi, lo sappiamo, la tempestività è tutto. Oggi chi è di Torino e provincia può trovare assistenza sanitaria no stop al nuovo pronto soccorso per animali di via Leonardo da Vinci 48, a Grugliasco, aperto alla facoltà di veterinaria. Un servizio garantito 24 ore su 24 che è partito a fine agosto e che ha così ampliato i servizi già offerti in precedenza dalla clinica universitaria torinese, che operava su 4.000 casi all’anno.

A pochi giorni dall’apertura, si fa già un primo bilancio, inutile dire positivo. L’ER per cani e gatti ha già attirato l’attenzione di molti proprietari, ma non fa poi così tanta concorrenza ai veterinari privati, perchè molto spesso c’è un clima di collaborazione, dal momento che non tutti gli studi sono dotati delle attrezzature per operazioni più complesse e che al pronto soccorso per animali si trattano in gran parte le emergenze notturne ed i casi più difficili.

Il gatto selvatico africano

I luoghi dove è più facile vedere questa specie di “micio” così particolare, sono soprattutto i parchi e le riserve africane del Masai Mara, Tsavo, Samburu e Buffalo Springs, almeno per quel che riguarda l’area del Kenya. Si tratta del più piccolo felino del continente e uno dei più grintosi e scattanti, fra gli esemplari che abitano la savana. Durante un safari, non è semplicissimo o frequente avvistarlo, ma di certo chi riesce a trovarselo di fronte è davvero molto fortunato. Parliamo del gatto selvatico africano che è un parente, neppure troppo lontano, del corrispondente europeo e recenti studi, hanno dimostrato che proviene direttamente dal gatto domestico. Gli esami del DNA, infatti, sono piuttosto chiari. In effetti, a ben guardarlo, somiglia molto ad un gatto soriano, anche se gli arti sono più lunghi e sviluppati, ma come lui si occupa principalmente di cacciare roditori, uccelli ed insetti.

Vittoria ad Altavilla, annullata l’ordinanza per la soppressione dei randagi

Randagio


Ordinanza illegittima in contrasto col diritto: oggi il Comune di Altavilla Irpina dovrà provvedere in autotutela ad annullare la decisione del sindaco del paese irpino, il signor Alberico Villani, di sopprimere i randagi considerati pericolosi.

Altrimenti lo farò io in settimana. Non si abbattono i cani si mettono in canile, e poi sono decisioni che si prendono con la Asl.

Assicura il prefetto di Avellino, Ennio Blasco. Per l’ordinanza che aveva scatenato le ire degli animalisti di tutt’Italia, il prefetto ha convocato il vicesindaco in rappresentanza del primo cittadino irpino che si trova negli Stati Uniti. Il sindaco dal canto suo avrebbe affermato che la sua amministrazione stanzia 40mila euro annui per gli animali e che la sua proposta

Cani guida non ammessi in 72 ospedali su 102, la denuncia dell’AIDAA

Dopo l’episodio della signora, rimasta sola a Varese a mezzanotte per via dell’indisponibilità di taxi disposti a trasportare anche i cani, un altro dato ben poco meritevole per un Paese che voglia evolversi in un’ottica pet friendly, e in questo caso anche sociale, riguarda l’ingresso dei cani guida negli ospedali. Pare infatti che in Italia settantadue strutture ospedaliere su centodue, tra quelle esaminate, non li facciano entrare.

E’ la denuncia dell’AIDDA, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, che lamenta la non ammissione dei cani al seguito dei ciechi nei reparti di degenza.
Lo scorso anno erano 86 su 102, ma il miglioramento, come ben evidente, non è stato incisivo e resta comunque un fatto a dir poco vergognoso.

Cani e gatti: in continuo aumento i casi di obesità

Una volta li si vedevano vagare per strada, smagriti e dallo sguardo triste e, a volte, qualche vecchia signora amante degli animali forniva loro del cibo. Ancora oggi esistono dei casi del genere, ma la gran parte degli animali da compagnia e, soprattutto, cani e gatti, stanno aumentando di peso a dismisura, come i loro padroni del resto. Sono moltissime le famiglie italiane che non resistono al desiderio di allevare un amico a quattro zampe ma, il più delle volte, per mancanza di conoscenza in merito o semplicemente perchè impietositi dallo sguardo dolce dei loro pets, forniscono loro una quantità di cibo spropositata che li fa, come si suol dire, lievitare. A volte, poi, nella ciotola vengono inseriti  pure cibi che proprio non dovrebbero assaggiare, con il rischio che i loro valori nel sangue possano sballare del tutto.

Chi popola l’acquario: La Caridina Multidentata

La Caridina Multidentata (conosciuta anche come Caridina Japonica) è un piccolo gamberetto (dimensioni tra i 3 e i 5 cm) presente nei nostri acquari da quando gli acquariofili orientali l’hanno introdotta come alghivoro (la sua alimentazione è composta da alghe e detriti). In poco tempo la C. Multidentata si è diffusa negli acquari di tutto il mondo sia per la sua bellezza, sia per le abitudini alimentari. Presenta corpo completamente trasparente, intervallato da puntini rossi, con o neri. Con l’età avanzata la colorazione trasparente può assumere tonalità che vanno verso il rosso.

Il riconoscimento del sesso risulta essere difficile, potendoci aiutare solo con le dimensioni (le femmine sono decisamente più grandi rispetto ai maschi) e la disposizione dei puntini rossi molto più ordinata (una linea continua che attraversa il corpo). Gli esemplari maschili presentano invece puntini sparsi sul corpo, senza un regolare disegno. La C. Multidentata predilige vasche con capienza minima sui 15 – 20 litri (non più di 4 -5 esemplari), allestimenti classici e ricchi di vegetazione (soprattutto muschi). La Multidentata si adatta anche alla vita in acquario di comunità.

L’acqua può avere valori diversi ma è meglio attenersi a quelli più adatti alla specie, ovvero temperature tra i 15 e i 30°C, durezza complessiva GH tra 2 e 12, acidità PH tra 5.5 e 7.5, durezza carbonatica KH tra 6 e 10 . Inoltre si consiglia di allestire vasche chiuse dato che ci sono numerose testimonianze di C. Multidentate “saltatrici“.

Sintomi da non trascurare negli uccellini

Se in casa avete uno o più pennuti e volete sapere se stanno bene, è importante imparare a riconoscere alcuni segnali anomali. A primo impatto può sembrare più difficile che per un cane piuttosto che per un gatto, ma le regole, tutto sommato, sono più o meno le stesse ed obbediscono ad un principio comune: registrare la norma e valutare ogni scarto dalla norma come un campanello di allarme di qualcosa che non va e della necessità, pertanto, di ricorrere alle prestazioni del veterinario, richiedendo un consulto.

Stando al parere degli esperti in materia spesso, quando un volatile si ammala, ce ne accorgiamo quando è ormai in uno stadio grave, perché gli uccellini nascondono bene i sintomi della malattia.

Come far prendere le medicine al gatto

E’ meno facile di quanto sembri, far assumere ad un gatto una medicina, questo indipendentemente dall’età del felino. Un buon padrone, quindi, dovrà studiarle tutte per tentare di “prendere in giro” il proprio micio, ma la battaglia sarà dura e, come si suol dire, senza esclusione di colpi. Intanto, se il veterinario consiglia una cura che prevede l’intromissione nel suo organismo di antibiotici o prodotti di natura medica, è necessario seguire il suo consiglio. Un tempo si temevano queste creature, perchè considerate diaboliche e molto furbe tanto da vivere vicino alle streghe ed, in effetti, senza interpellare eventuali e improbabili arti magiche, il fondo di verità legata a questa storia è che sono in grado di mostrare un intuito ed una attenzione, a volte fuori dal normale. Riescono per esempio, a fiutare anche la pastiglia più nascosta o letteralmente sepolta in fondo al cibo e, a volte, possono anche farsi beffe degli uomini, cibandosi di tutto il resto e lasciando soltanto la compressa.

Pet Click, la foto del tuo amico a quattro zampe

Eccoci all’appuntamento settimanale con Pet Click. Il cane che presentiamo oggi si chiama Little Brownie Hachikō detto Hachi per motivi di praticità e ci è stato presentato da Francesca sulla pagina fan di Facebook.

Hachi è veramente simpatico e pieno di pelo: è un maschio di Spitz Nano nato nell’Ottobre 2009, che tra poco inizierà a fare Pet Therapy. Gli piace segnare tutto il possibile, correre, giocare con altri cani, adora la frutta a dismisura, usa le scarpe e la bilancia come cuscini.

Niente cani su taxi, a Varese signora lasciata sola a mezzanotte

Raduno di cani

E’ successo alla signora Daniela Marson, sabato scorso, a Varese, di essere lasciata a piedi a mezzanotte perché il taxi non consentiva che a bordo salisse anche il suo cane. Ne vogliamo parlare anche noi di Tuttozampe perché in Italia si fa un gran dire di costruire una coscienza pet-friendly con l’estensione dell’accesso ai quattrozampe a sempre più strutture: spiagge, alberghi, ristoranti, negozi, piscine. Ma, a conti fatti, le barriere da superare, legislative e non, sono ancora tante. E di certo, lo sappiamo, far sentire discriminati i proprietari di cani ovunque vadano non è una bella mossa per arginare il fenomeno degli abbandoni e per incentivare l’adozione dei cani che sovraffollano, spesso in condizioni pietose, i canili.

Ma torniamo a quanto è accaduto sabato scorso. A denunciarlo è la stessa signora Daniela che, con il figlio ed il cane Capriccio, un Cavalier King Charles di otto chili, alle ore 23.45 ha chiamato il servizio di radiotaxi che, giunto dai clienti (era il numero 7),

appena ha visto che c’era il cane, però, ha fatto marcia indietro dicendo che avrebbe mandato un collega disposto a portare animali. Dopo 10 minuti, però, non si era ancora visto nessuno. Si rabbrividiva dal freddo. Così mi sono attaccata al telefono, cercando di contattare nuovamente il radiotaxi.

Cani in ufficio, in Austria serve il patentino

Sei fuori tutto il giorno per lavoro e non sai a chi lasciare il tuo amico a quattro zampe? Nessun problema: in Austria lo puoi portare con te in ufficio, basta che sia munito di un patentino. E datori di lavoro permettendo, ovviamente!
A valutarne l’idoneità una serie di test sul comportamento dell’animale nei confronti degli altri esseri umani, sulle sue reazioni in situazioni di stress (il cane rimane calmo o diventa aggressivo?) e sul suo feeling con il proprietario.