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Green Hill, i primi cuccioli di Beagle viaggiano in treno

Green Hill primi cuccioli Beagle viaggiano treno

Ieri, alcuni cuccioli di Beagle dell’allevamento-lager di Green Hill sono stati consegnati alle prime famiglie affidatarie, e per l’occasione hanno viaggiato su un treno Italo da Milano a Roma. I cani sono stati accompagnati dall’On. Monica Cirinnà. Il primo Beagle che ha lasciato l’allevamento di Montichiari, Vegan, una fattrice di 4 anni, è stato affidato ad un membro del coordinamento Fermare Green Hill, Giuliano Floris.

Come ha spiegato il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri:

Vegan, così come tutti gli altri cani adulti di Green Hill, porta tutti i segni psicologi e comportamentali della lunga detenzione. Non esagero se dico che l’animale, psicologicamente destrutturato, assomiglia più a una bambola di pezza che non a un cane. Per lei adesso comincerà un impegnativo percorso di recupero finalizzato a una piena riabilitazione.

Si tratta, infatti, di cani particolari, cresciuti all’interno di una gabbia, senza mai vedere la luce del giorno. Non sanno nemmeno cosa sia scorrazzare su un prato o ricevere una carezza. Per questo motivo, come ha sottolineato anche l’ex ministro Vittoria Brambilla, l’aspetto più delicato riguarda i controlli scrupolosi sulle persone a cui devono essere affidati i Beagle.

L’ENPA, inoltre, ha previsto anche un supporto gratuito di veterinari comportamentalisti e di educatori cinofili con formazione cognitivo-zooantropologica che seguiranno da vicino le famiglie affidatarie. La notizia dei Beagle affidati alle prime famiglie non può che riempirci il cuore di gioia. Certamente non sarà facile occuparsi di queste povere creature, soprattutto degli esemplari adulti, ma l’amore che un cane sa donare ne vale la pena senza dubbio. Se volete prendere in affido un cane di Green Hill, ma non sapete come fare, qui, trovate gli indirizzi e le info.

Intanto il 1° agosto si terrà l’udienza per discutere l’istanza di dissequestro presentata da Green Hill contro il sequestro probatorio dell’allevamento, disposto dalla procura di Brescia per maltrattamento di animali. La faccenda, infatti, resta ancora aperta, ma una cosa è certa, gli italiani non vogliono Green Hill, né in Italia né in nessun altro posto.

Fonte e Foto|NTV Italo

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