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Festa del sacrificio, la LAV protesta contro il cruento sgozzamento degli animali

Da domani centinaia di pecore e capre verranno sgozzate nell’ambito della Festa del sacrificio celebrata dal mondo musulmano.
La LAV protesta contro le modalità cruente di queste esecuzioni di rito, che in molti casi potrebbero anche andare contro la legge, dal momento che l’uccisione dell’animale senza stordimento preventivo, tecnica molto dolorosa, è consentita solo nei macelli specificatamente riconosciuti mentre ogni anno si assiste ad uccisioni in case, garage, giardini.

Gianluca Felicetti, presidente dell’associazione animalista, avverte di questo rischio confidando nell’intervento delle autorità competenti in caso di trasgressioni:

Rivolgiamo un appello alle Forze di polizia locali e nazionali, ai Prefetti, ai Sindaci e ai Veterinari delle Asl affinché nei prossimi giorni siano rafforzati vigilanza e controllo, in applicazione dei Decreti Legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007 oltre che dell’articolo 544 bis del Codice penale, si rischia infatti l’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda fino a 150mila euro. Sono da rispettare, inoltre, le normative sulla corretta identificazione degli animali (codice individuale o di allevamento a seconda dell’età dell’animale), sul trasporto anche del singolo animale (solo mezzi autorizzati dalla Asl e con certificazione veterinaria di partenza e uso farmaci), visita veterinaria pre e post macellazione. Inoltre, vista la presenza nei normali circuiti distributivi, di carni “halal” o “kosher” da animali scartati dopo la macellazione, chiediamo il chiaro riconoscimento delle vendite in supermercati e macellerie.

La LAV coglie l’occasione per ricordare che in sede parlamentare non è a tutt’oggi stata discussa la proposta di legge n.1458 Alessandri avanzata dalla Lega Nord e da altri 61 deputati appartenenti ai diversi schieramenti politici, depositata dal luglio 2008. Legge che chiedeva di rendere obbligatoria anche in Italia la procedura di stordimento degli animali prima della macellazione, proprio come avviene in altri Paesi tra cui la Svizzera, la Svezia e alcuni Land austriaci che risparmiano agli animali una morte con una tecnica così atroce e dolorosa.

A prescindere dalla fede o non fede professata, si legge nel comunicato LAV, tutti possono cambiare scelte alimentari e indirizzarle verso prodotti non di origine animale: una scelta che fa bene a tutti, alla salute e all’ambiente. Da subito l’Associazione chiede che venga reso obbligatorio lo stordimento, sia per le macellazioni rituali che per quelle di volatili e conigli per consumo familiare.

[Fonte: LAV]

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