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Diabete nel gatto, insulina e dosaggio, il veterinario spiega

Richiesta di consulto veterinario su diabete nel gatto, insulina e dosaggio
Buongiorno, posseggo una gatta sterilizzata di 11 anni alla quale è stato diagnosticato il diabete in data 16/9 2016. Questi i risultati delle analisi:  glicemia 431, fruttosamine 684, reni e fegato analisi nella norma. Il giorno stesso ha iniziato insulina 2 unità ore 10 2 unità ore 22 per un totale di 4 unità prescritte. I controlli successivi della glicemia sono risultati altalenanti. Venerdì 23: glicemia 195; Mercoledì 28 ore 16: glicemia 99; Mercoledì 28 ore 19.30: glicemia 293(unica analisi con gatto nervoso ed errore del veterinario nel forare la vena). La gatta ora ha ripreso vitalità e abitudini, come se nulla fosse accaduto. Beve non eccessivamente (100/110 ml in 24 ore). Mangia cibi diabetici umido gr.85 e croccantini gr.45 regolarmente e con voglia. A questo punto cosa si deve fare per evitare ogni 3 giorni di recarsi dal veterinario per il prelievo di verifica? Come faccio a capire se la mia gatta non dovesse più avere bisogno per caso di insulina? Non vorrei continuare a somministrare l’insulina anche se non ne avesse più bisogno e causare una ipoglicemia. La ringrazio anticipatamente.

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Tipo di consulto: Veterinario Generale
Tipo di problema: Diabete nel gatto insulina e dosaggio

 

 

Risponde il dottor Fabio Maria Aleandri, Medico Veterinario e direttore sanitario del Centro Veterinario Aleandri, con sede in Roma. Per contatti diretti mail [email protected]     www.ambvetaleandri.eu

 

 

Gentile Sig.
Suppongo lei stia utilizzando l’insulina veterinaria (caninsulin).
Il controllo della iperglicemia nel gatto non è semplicissimo e vanno rispettate alcune regole. Intanto la prima cosa è l’alimentazione. Bisogna cercare, nei limiti del possibile, di utilizzare diete povere di grassi (più del 40% delle calorie deve essere fornita da carboidrati e meno del 25% da grassi) con una fonte proteica di elevata qualità e altamente digeribile e con un contenuto calorico tale da far tornare il gatto ad un peso forma. Esistono diversi alimenti industriali che ben si adattano allo scopo , ma si può anche ricorrere ad una dieta casalinga di buona qualità e ben formulata. Fondamentale che le quantità siano ben calcolate e che non si vari più ne il tipo ne la dose di cibo.  Nei gatti a volte è difficile convincerli a mangiare una dieta diversa da quella a cui sono abituati, per cui si può continuare con la vecchia alimentazione rivedendo però i dosaggi. La quantità giornaliera di cibo va divisa in due e somministrata prima dell’iniezione di insulina.
Per definire la dose di insulina è necessario ricorrere ad una curva glicemica. In pratica la mattina si fa un primo prelievo di sangue, quindi si fa mangiare il gatto e poi si somministra  l’insulina (nel suo caso la dose iniziale di 2 UI mattina e sera va bene). Dopo di che ogni 2 ore si esegue un prelievo di sangue per tutto il giorno o, almeno, per 12 ore. Sulla base dei risultati si individua il cosi detto Nadir , cioè il valore di glicemia minimo nell’arco della giornata. In base a questo si può definire se la dose è giusta o debba essere aumentata/diminuita. In breve se il valore è inferiore a 54 mg/dl va ridotta la dose di una unità e ripetuto il test. Se è superiore a 162 mg/dl bisogna aumentare il dosaggio di 0.5-1 UI e ripetere il test. Se è compreso tra 54 e 90 mg/dl e il gatto beve   meno di 100 ml di acqua al giorno va bene e si continua cosi. Infine se i valori sono compresi tra 90 e 162 mg/dl vuol dire che la dose è giusta e va continuata senza variazioni. Si tratta di una procedura un po’ complicata , ma se non si dosa bene l’insulina possiamo avere brutte sorprese. Il risultato che vogliamo raggiungere è che i valori di glicemia nell’arco della giornata oscillino tra i 90 e i 270 mg/dl in assenza di sintomi. Da quello che mi dice con la sua gatta dovremmo stare già tra questi valori, tuttavia solo una curva glicemica ci può dare una indicazione sicura. Una volta definito il dosaggio si fa un controllo dopo 1 settimana poi ogni 3 settimane. Una volta stabilizzato il gatto anche ogni 2-4 mesi.
Trattandosi di un gatto dobbiamo però tener conto di tre fattori. Prima di tutto la glicemia può fluttuare parecchio nell’arco del tempo, il che a volte rende complicato trovare un dosaggio adeguato. Poi il gatto può avere picchi anche consistenti di glicemia in seguito allo stress, per questo a volte quando si misura in ambulatorio i risultati possono venire un po’ falsati (per ovviare a questo, se ve la sentite e il gatto collabora, può essere utile misurare la glicemia a casa con le apposite macchinette). Ultima considerazione a volte la situazione migliora o, addirittura, si risolve nel tempo (nel giro di qualche mese). Per questo bisogna fare molta attenzione ai sintomi di ipoglicemia e, se si sospetta questa situazione , è bene fare subito un controllo. Cordiali saluti. Dott. Fabio Maria Aleandri Medico Veterinario

 

 

 

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