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Comune decide il numero degli animali domestici

Il sindaco di Sorgà, comune in provincia di Verona, Giovanni Bazzani, ha deciso che sarà premura del comune regolamentare il numero di cani e gatti ammessi nelle abitazioni: tale decisione, come prevedibile, non è stata accolta con favore, nè dagli abitanti del paese nè da tutti coloro che amano gli animali.

Gli animalisti ed i veterinari si sono detti contrari alla decisione che prevede un numero massimo consentito in appartamento di due cani piccola taglia, o uno di taglia grande o, per quanto riguarda i gatti, massimo due o un cane ed un gatto. La causa della decisione del sindaco sarebbe unicamente dovuta al grande numero di contenziosi condominiali proprio causati dalle liti per gli amici a quattro zampe.

Per le case singole o le villette a schiera con giardino il regolamento impone un’area minima di cento metri quadri per animale e comunque non più di tre cani o quattro gatti. Nei giorni scorsi è stato convocato il consiglio comunale che dovrà discutere sul nuovo regolamento varato dall’amministrazione municipale: si prevedono battaglie e colpi di scena da parte di tutti coloro che amano gli animali:

Non sarebbe comunque nuova una decisione di tale tipo: nel 2010 infatti una coppia di Vauda Canavese in provincia di Torino, che deteneva un cavallo, diciassette cani e un numero imprecisato di gatti, tutti tenuti liberi in un terreno di cinquemila metri quadrati dove abitavano solo loro, si vide notificare una ordinanza del sindaco.

Infatti tramite un’ordinanza il sindaco aveva disposto l’allontanamento del cavallo, di quattordici cani ed aveva stabilito in cinque il numero massimo dei gatti: la coppia vinse il ricorso fatto al consiglio di Stato, che annullò di conseguenza l’ordinanza di allontanamento emessa dal Comune.

In primo luogo il ricorso venne vinto perchè il sindaco non aveva adeguatamente informato i proprietari degli animali e perchè una tale ordinanza può essere applicata quando si parla di animali che vivono in appartamento o spazi immobiliari e non certo quando hanno a disposizione un piccolo parco tutto per loro in cui passeggiare. Una legge regionale, poi, vieta di tenere un numero eccessivo di animali solo nel caso in cui vi siano pericoli di natura igienica.

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