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A Capri autobus vietati ai cani

Si fa un gran parlare dell’abbattere le barriere che impediscono ai proprietari di cani di viaggiare in lungo e in largo per la penisola, godendosi le vacanze in compagnia del fedele amico a quattro zampe. Eppure, nonostante gli sforzi per garantire più spiagge aperte agli animali, le numerose campagne contro gli abbandoni e le tante strutture pet-friendly di cui vi abbiamo parlato spesso in queste ultime settimane, ci sono ancora notizie che lasciano un po’ di amaro in bocca.

Come quella che circola in queste ore sul divieto per i cani di salire sugli autobus nell’isola di Capri. I cani vengono paragonati a oggetti ingombranti, come lo sono ad esempio le biciclette e non possono di fatto utilizzare il trasporto pubblico.

Si lamenta della contraddizione tra “belle parole” sull’arginare gli abbandoni estivi ed i fatti, Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari:

Si parla tanto in questi giorni dell’abbandono dei cani da parte dei proprietari e dei tentativi di agevolare coloro che vogliono portare in vacanza l’amico a quattro zampe, ma poi alle parole non si fanno seguire i fatti. Così a Capri in bella evidenza nella bacheca della biglietteria nei pressi della piazzetta, campeggia un avviso agli utenti, dove si richiama una vecchia disposizione, il comma 4 del D.M. 1°/12/1942, in base al quale sugli autobus in servizio pubblico di linea, è vietato il trasporto di cani, equiparati, nell’occasione, alle biciclette ed agli oggetti ingombranti.

Questa norma, come ha spiegato lo stesso Capodanno, risale addirittura al periodo fascista ma è sempre rimasta in vigore, tanto che i proprietari di cani si vedono costretti a non usare i bus di linea, proprio a Capri, dove per muoversi sono un mezzo indispensabile, con gravi disagi per i turisti con al seguito un quattrozampe.
Ovviamente si tratta di una norma obsoleta, che andrebbe abrogata, per consentire a tutti coloro che vanno in vacanza a Capri con il cane di usufruire degli stessi servizi degli altri turisti, senza subire discriminazioni per quello che è un fedele compagno di vita, per molti un membro della famiglia e non un “oggetto ingombrante”.

[Fonte: Napoli.com]

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