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Cani e gatti beni di lusso, la LAV contro il governo Monti

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Cani e gatti rischiano ancora una volta di essere considerati “beni di lusso”. Il provvedimento per inserire le spese veterinarie proposto dal Governo Monti, infatti, continua a seguire il suo iter nel silenzio più assoluto. A denunciarlo, è la LAV.

Qualche tempo fa, in occasione della notizia “bufala” che si è propagata sul web come un virus, avevamo parlato della possibile introduzione di una tassa sugli animali domestici, equiparati dal Governo Monti a beni di lusso.

Molti cittadini, nei mesi scorsi, hanno manifestato il loro disappunto scrivendo alla LAV, un disappunto condiviso dall’associazione, perché gli amici a 4 zampe da sempre non sono beni di lusso, ma soggetti da tutelare anche dal punto di vista dell’assistenza veterinaria, sicuramente e ancora di più in un momento così delicato per l’economia di molte famiglie italiane.

Le spese veterinarie non sono e non possono essere un indicatore della capacità di spesa, ma un garanzia a tutela del benessere, della prevenzione e della cura degli animali, che come noi hanno esigenze sanitarie, e come noi si ammalano e soffrono. Senza considerare le possibili ripercussioni negative su abbandoni e randagismo e la disincentivazione delle adozioni presso i canili.

Come si legge nella lettera invita dall’eurodeputata Cristiana Muscardini in veste di vicepresidente dell’eurogruppo animali al Parlamento europeo e sottoscritta da alcuni colleghi al sottosegretario alla salute Elio Cardinale:

Ci rivolgiamo a lei per chiederle di intervenire, perché insistere sulla proposta sarebbe ingiustamente penalizzante per milioni di cittadini, porterebbe ad un aumento dell’abbandono, con gli evidenti rischi e costi sanitari, e toglierebbe ogni valore alle battaglie e ai risultati ottenuti con il microchip e con la lotta al randagismo.

Anche la LAV ne è fermamente convinta, senza considerare che per moltissime persone, soprattutto per gli anziani, un gatto o un cane sono l’univo sollievo alla solitudine. Per queste ragioni si unisce alla richiesta dell’eurodeputata Muscardini di escludere le prestazioni medico veterinarie dagli indicatori di ricchezza. Quasi 1 famiglia italiana su 2 vive con animale domestico e molte di queste fanno grandi sacrifici per assicurare agli animali le cure di cui hanno bisogno.

Via|LAV; Photo Credit|ThinkStock

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