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Buzz, il cane apicoltore

cane apicoltoreI cani sanno fare qualunque cosa e da sempre sono utilizzati nel lavoro. Ma sapevate che i nostri amici a quattro zampe fanno anche gli apicoltori? Non è un’impresa facile, visto che chiunque si avvicina ad un alveare rischia di essere scacciato in malo modo dalle padrone di casa, eppure è possibile. La storia che vi raccontiamo oggi è quella di Buzz, un Labrador retriever che il suo proprietario Josh Kennett (apicoltore) ha lungamente addestrato per fiutare la malattia che sta decimando le api, nota anche come “peste americana” benché sia ampliamente diffusa in tutto il mondo.

L’uomo però ha dovuto studiare e mettere a punto una speciale tuta per il suo Labrador, affinché non fosse punto. Il suo è un prototipo speciale che lo stesso Buzz sta testando con successo: l’uomo ed il suo fedele amico vivono a Tintinara, nel sud est dell’Australia, dove le temperature sono piuttosto alte e quindi rendono il lavoro di Buzz soggetto a rischio di puntura. Come lo stesso Kennett ha spiegato in un’intervista alla ABC:

“Negli Stati Uniti vengono utilizzati dei cani per un lavoro simile, ma con temperature invernali rigide, spesso gli animali si avvicinano al alveari con la neve sopra! Nell’Australia del sud, non è così e quindi ho dovuto inventare un abito che il cane potesse indossare per preservarlo dal rischio di essere punto”.

Il difficile, ha spiegato ancora, è stato rendere questa tuta comoda per il fedele amico, ma pare si sia giunti alla soluzione definitiva che di sicuro potrà essere utilizzata anche in altri Paesi nel mondo. Ma oltre la tuta simil-spaziale da apicoltore, di fatto in cosa consiste questa malattia delle api ed il lavoro necessario di Buzz?

La peste americana dècima gli alveari in modo drammatico. E’ un’infezione batterica provocata dal Paenibacillus larvae, un organismo resistente al calore, ai comuni disinfettanti chimici, addirittura anche al cloro, agli antibiotici, chemioterapici e alle radiazioni: vive fino a 40 anni!

La peste americana colpisce le larve e non le api adulte: a trasmettere la malattia le api nutrici infette. Le spore all’interno dell’organismo della larva evolvono rapidamente in batteri e cominciano a moltiplicarsi, fino ad uccidere l’ospite stesso. La larva morta si secca all’interno della sua cella dell’alveare e comincia a diffondere nuove spore (fino anche a 2,5 miliardi!) il che provoca evidentemente una grave epidemia .  Le larve morte diventano gommose, come un chewing gum ed assumono un odore particolare. Un bravo apicoltore sa riconoscerlo, ma un apicoltore cane, con il fiuto eccezionale che ha riesce ad individuare l’infezione già dal suo principio ed a quel punto si può intervenire. E’ a questo che il Labrador Retriever nero Buzz è stato addestrato.

Foto: Josh Kennett

 

 

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