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Uffici pubblici italiani: tolleranza zero per gli amici a quattro zampe

Un altro brutto primato che riguarda il nostro paese: l’Italia infatti sarebbe all’ultimo posto in Europa nella classifica della tolleranza nei confronti dei cani negli uffici pubblici. Secondo un  sondaggio di Aidaa, Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente, condotto su 2.509 uffici controllati nei mesi di luglio e agosto, solamente 109 hanno accettato senza problemi la presenza di cani al loro interno.

Si tratterebbe in particolare delle città di Napoli, Palermo, Reggio Calabria,che si sono guadagnate la paletta di città pet friendly, mentre divieto assoluto a Firenze, Genova, Torino, Roma e Milano. Inoltre, i volontari Aidaa hanno rilevato che in 72 ospedali italiani sarebbe addirittura proibita l’introduzione del cane guida per i non vedenti ricoverati o che vogliono andare a trovare amici o parenti.

Tale divieto è assolutamente illegittimo e contra legem: i cani guida per non vedenti infatti hanno accesso in ogni luogo pubblico, ufficio, ospedale, o quanto altro, come stabilito dalla legge numero 60 dell’8 febbraio del 2006, che ha riformato la precedente legge numero 37 del 14 Febbraio 1974. La normativa si riferisce in particolare ai mezzi di trasporto ma è da prassi applicata ad ogni pubblico esercizio.

La cosa piu’ vergognosa  e’ che spesso a dover lasciare fuori Fido sono persone anziane che, proprio per evitare che disturbi i condomini magari abbaiando, lo portano con se’ ovunque. Per gli ospedali, poi siamo lontani da ogni buon senso. Proibire l’accesso ai non vedenti con il cane guida e’ una crudelta’ prima ancora che una prassi vergognosa. Sarebbe buona cosa che si facesse una volta per tutte un decreto per consentire l’accesso ai reparti di degenza ai ciechi con i cani guida.

Afferma Lorenzo Croce presidente di Aidaa. E come dargli torto? L’ingresso degli animali nei pubblici uffici non può e non deve essere vietato: speriamo di vedere al più presto gli amici a quattro zampe insieme ai loro padroni in fila negli uffici pubblici, come giusto che sia. (fonte: Agenzia di stampa ASCA)

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