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Animali e terremoto in Emilia: scende in campo il soccorso cinofilo

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La terra continua a tremare in Emilia Romagna, in particolare le ultime scosse si sono registrate in zona Modenese: tanta paura, crolli ed anche purtroppo delle vittime, oltre ad enormi danni ambientali. Anche gli animali che vivono in queste zona soffrono di queste scosse e del clima di paura e tensione che si registra. Per aiutare gli animali domestici scappati da casa ed i randagi presenti sul territorio le associazioni di volontariato sono scese in campo, offrendo aiuto e sostegno: si segnala che il gattile intercomunale di Modena e il gattile intercomunale di Carpi hanno garantito il proprio aiuto per ospitare gatti ritrovati vaganti fino ad esaurimento dei posti nelle strutture.

Per aiutare gli animali randagi sono stati creati dei punti di abbeveraggio e alimentazione in diverse zone dei quartieri sottoposti alle scosse. Inoltre nella giornata di oggi, proprio per offrire il massimo aiuto alle popolazioni, è sceso in campo anche il soccorso cinofilo inviando due unità cinofile da maceria, guidate dal soccorso alpino e speleologico nazionale. I cani sono Flash della seconda Delegazione Dolomiti Bellunesi, e Jack della prima Delegazione Friuli Venezia Giulia, guidati dai loro conduttori: i soccorsi cinofili hanno già raggiunto le zone di Cavezzo e Mirandola nel modenese, e sono a disposizione delle autorità competenti. Alcune persone sono state ritrovate proprio grazie a questi straordinari animali, e si spera che possano ritrovare quanti, ad oggi mancano ancora all’appello.

Il soccorso cinofilo è uno strumento importantissimo ai fini della ricerca di persone che si possono trovare sotto le macerie. I cani, addestrati in tal senso, hanno un fiuto speciale nel ricercare persone sepolte da macerie o frane: è poi loro compiuto guidare il conduttore fino al punto in cui la persona si trova, in modo che questo possa poi aiutarlo e recuperarlo. Questi veri e propri “angeli a quattro zampe” erano scesi in campo anche durante il sisma che aveva colpito le popolazioni abruzzesi.

Foto credits: Thinkstock

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