Infezione occhi gatto ricorrente, che fare?

Infezione occhi gatto ricorrente, che fare?

Richiesta di consulto veterinario su infezione occhi gatto ricorrente, che fare?
“Buongiorno, curo una comunità felina e sto combattendo da circa un anno con una brutta infezione (tutta una cucciolata) all’apparato respiratorio e agli occhi. Li ho trattati per lunghi periodi col bassado (che fa i miracoli) ma purtroppo appena sospendo il trattamento ricadono malamente. Ne ho gia perso uno e uno ha perso un occhio. Speravo che la situazione migliorasse col clima secco ma non sembra. I gatti hanno circa un anno, trascorso praticamente in cura tra alti e bassi. Non so più cosa fare,qualcuno può aiutarmi? Ci tengo molto, grazie in anticipo”.

Infezione occhi gatto ricorrente, che fare?

Acari orecchie gatto, rimedi naturali per la cura

Acari orecchie gatto, rimedi naturali per la cura

Acari nelle orecchie del gatto? Niente panico: esistono rimedi naturali e casalinghi per la cura di questa fastidiosa infestazione nota anche come otoacariasi che aiutano ad arginare il problema se non si vogliono utilizzare antiparassitari in gocce come il frontline o lo stronghold. Se non si interviene, si rischia anche di andare incontro ad una otite parassitaria.

 

particolare orecchio gatto

Pesci, malattia dei Guppy

Malattie dei pesci nell’acquario: oggi parliamo di una patologia che colpisce in special modo i Guppy (Poecilia reticulata) tanto da essere denominata Guppy disease. Si tratta di un’infezione provocata da parassiti, protozoi ciliati istofagi del genere Tetrahymena, molto diffusa negli allevamenti di Poecilidi del Sud-Est asiatico e che, per via del commercio mondiale di pesci ornamentali, si è verificata anche in Italia in una comunità importata dalla Malesia, come testimonia uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Vediamo come si manifesta e come intervenire per limitare i danni e prevenirla.

Istoplasmosi nei gatti e nei cani

L’istoplasmosi è un’infezione che colpisce sia l’uomo che i cani e i gatti, così come gli altri animali domestici e gli animali selvatici. A provocare la malattia, che non è contagiosa, è un fungo.

Gli animali rimangono infettati a causa dell’inalazione di un fungo denominato Histoplasma capsulatum che si può trovare annidato nella polvere in ambienti chiusi come le grotte e che può causare un’infezione polmonare.

Nel caso specifico dell’istoplasmosi che colpisce i cani e i gatti, la ricerca veterinaria non ha ancora individuato in maniera chiara i fattori che predispongono alla malattia. Probabilmente, tra le cause principali che espongono maggiormente all’infezione, figura l’incapacità di un sistema immunitario ancora troppo immaturo per fronteggiare gli agenti infettivi nei gatti di giovane età oltre che un’esposizione eccessiva a grandi quantità di organismi patogeni.

Cani, corretta guarigione di una ferita dopo un intervento chirurgico

Dopo aver subito un intervento chirurgico il cane solitamente torna a casa ed ha inizio la convalescenza, un periodo delicato in cui la funzione di noi proprietari è a dir poco di vitale importanza. Occorre somministrare i farmaci prescritti, monitorare lo stato di salute generale del nostro amico a quattro zampe, l’appetito, badare a che non faccia sforzi o si riapra la ferita, per questo è utile il collare di Elisabetta.

Tra le altre indicazioni fornite dal veterinario, c’è solitamente il monitoraggio della ferita. Ma come sapere se l’incisione sta guarendo normalmente o se ci sono segni sospetti di una qualche anomalia che vanno segnalati al medico?

Inizialmente, la pelle intorno alle lesione si gonfia e si arrossa e può anche mostrare segni di ammaccature. Nel corso del tempo, si forma una cicatrice e la ferita si rimargina. Le incisioni non infette in genere guariscono in 10-14 giorni e si forma una cicatrice permanente in circa 14-21 giorni.

Piometra nel gatto

Piometra è il termine medico utilizzato per descrivere un utero infetto. Questa infezione può essere aperta (pus drenante dalla vagina) o chiusa (il pus è contenuto nell’utero dalla cervice chiusa).

L’infezione può costare la vita al gatto e potrebbe richiedere un intervento chirurgico d’urgenza. Una piometra chiusa è più rischiosa rispetto ad una aperta, dato che non vi è il drenaggio di pus verso l’esterno. Se non trattata, i gatti peggiorano rapidamente e alcuni potrebbero non sopravvivere. Con il trattamento precoce, circa il 90 per cento dei gatti colpiti invece riesce a recuperare.

Poiché la piometra è un’infezione dell’utero, tutti i gatti non sterilizzati sono a rischio. E’ raro che l’infezione si sviluppi nei gatti da settembre a dicembre, quando i loro cicli di calore sono a riposo.

Infezione da coronavirus nel cane

Il coronavirus è un virus che causa un’infezione improvvisa nei cuccioli e nei cani. Invade le cellule in rapida crescita della mucosa intestinale con conseguente nausea, mancanza di appetito, vomito e diarrea. La malattia può essere asintomica o con gravi sintomi. Il coronavirus, tuttavia, non comporta lo stesso grado di malattia associata al parvovirus.

L’infezione è generalmente attribuita all’ingestione di materiale contaminato da feci di cane e può verificarsi quando un cane odora o lecca il suolo, un contatto diretto con un altro cane non è necessario per contrarre l’infezione. Il coronavirus rimane nelle feci dei cani infetti per mesi dopo l’ingestione iniziale. I cani a più alto rischio di infezione sono i cuccioli non vaccinati o quelli che non hanno ancora completato la loro serie di vaccinazioni.

Gli allevamenti e le mostre canine hanno portato alla comparsa di focolai di coronavirus.
Possono essere infettati cani di tutte le età, anche se i cuccioli e i cani più giovani sono i più sensibili. Vivere in ambienti insalubri e/o canili sovraffollati può aumentare la possibilità di contrarre infezioni, a causa di parassiti, batteri e altri virus che aumentano la suscettibilità del cane a questo genere di patologie. Una corretta vaccinazione riduce certamente i rischi.

Infezione da Helicobacter nei gatti

L’Helicobacter è un batterio a forma di spirale che si annida nello stomaco e che è stato associato negli esseri umani a patologie come l’ulcera peptica e il cancro. Il microrganismo può essere isolato dallo stomaco di alcuni cani e gatti, ma se induca all’insorgenza di malattie o meno è ancora un dato controverso. Mentre si sa molto sull’organismo e le sue conseguenze cliniche nelle persone, si sa relativamente poco sull’infezione in cani e gatti, e non è ancora chiaro se eventuali malattie degli animali domestici possano essere attribuite a questi batteri.

C’è una certa preoccupazione per il rischio di trasmissione di organismi come l’Helicobacter da cani e gatti all’uomo, dal momento che alcune specie di Helicobacter che infettano l’uomo sono state individuate anche in cani e gatti. Il rischio, tuttavia, sembra relativamente lieve.
L’organismo si trova in una grande percentuale di gatti sani, in gatti nei quali insorge vomito, negli animali usati come cavie nelle sperimentazioni nei laboratori di ricerca e negli esemplari che sono alloggiati nei gattili. Il microrganismo è stato isolato anche in altre specie oltre a cani, gatti e agli esseri umani, tra le quali figurano i maiali, i ghepardi, i furetti e i primati non umani.

Nella maggioranza dei casi, l’infezione dei gatti causata dall’Helicobacter non è accompagnata da alcun sintomo clinico. In alcuni casi, invece, può accadere che l’infezione porti all’insorgenza di una gastrite, ovvero l’infiammazione dello stomaco, di lieve entità.