5 cose interessanti sul gusto nel gatto (FOTO)

5 cose interessanti gusto gatto

Siccome noi umani abbiamo più papille gustative, il senso del gusto nel gatto era stato finora velocemente liquidato come ‘debole’.  Ma uno studio recente azzera questa convinzione diffusa e rivela che invece il senso del gusto in un gatto è molto più raffinato e capace di selezionare di quanto gli scienziati pensavano una volta. Scopriamo perché.
5 cose interessanti gusto gatto

 

Gatti anziani e perdita di peso

Dopo aver affrontato il problema della diversa reazione ai farmaci del gatto anziano e dell’aumento di peso che spesso affligge il nostro micio con l’avanzare degli anni, causato dai cambiamenti ormonali e dalla riduzione dell’attività fisica, parliamo di un altro disturbo comune negli esemplari più anziani: la perdita di peso.

Non tutti i gatti con l’età tendono ad ingrassare, anche se certamente si tratta dei casi più numerosi. Ci sono anche gatti che deperiscono in maniera preoccupante. Ma quali sono le possibile cause della perdita di peso nel gatto anziano?

Bisogna chiedersi innanzitutto se l’animale sta mangiando. Se i denti sono ancora forti e la bocca e le gengive sane. O ancora se soffre di artrite che compromette la mobilità del collo. Magari non vuole mangiare perché si tratta di un processo doloroso.

Gatti a tavola, questione di… gusto!

I gatti sono commensali molto esigenti. Abbiamo già parlato dei motivi che portano il cane ad essere schizzinoso davanti alla ciotola, ora vediamo cosa fare quando capita ai nostri amici gatti. Un gatto può apprezzare un cibo per molti anni, per poi ritrovarsi, un giorno, di punto in bianco, a storcere il muso.
Come per il cane, bisogna innanzitutto escludere che non ci sia alcuna ragione medica che giustifichi un simile comportamento e quindi uno o più tra questi sintomi: perdita di peso, vomito, diarrea, associati alla mancanza di appetito. In tal caso è opportuno ricorrere al veterinario. Risolvendo la malattia o la causa scatenante anche l’appetito tornerà regolare.

Se invece il motivo è da ricercarsi nella testolina permalosa dei nostri mici, provate a verificare che il cibo soddisfi uno o più dei seguenti requisiti e per esclusione capirete qual è il problema specifico che allontana il vostro amico a quattro zampe dalla ciotola.
La parola d’ordine da ricordare è appetibilità, usata per descrivere il sapore, l’aroma e la consistenza di un alimento. Il gusto e l’olfatto sono molto importanti per un gatto, così come lo sono la forma e la consistenza, spesso sottovalutati.
In prossimità di un alimento, la prima cosa che fa un gatto è odorarlo. Se passa il test farà un tentativo per assaggiarlo. A quel punto saranno la forma e la consistenza a determinare se il gatto continuerà a mangiare il cibo. Il modo in cui si scioglie in bocca, la dimensione ed il contenuto di umidità sono tutte proprietà da prendere in considerazione.
Gli studi dimostrano che i gatti preferiscono variare spesso, sia nella forma che nel gusto.
L’umidità, il contenuto di grassi, gli additivi a base di carne, le proteine e l’acidità sono tutte cose che determinano l’appetibilità. Le aziende alimentari per animali prendono in considerazione tutti questi fattori nel formulare alimenti per gatti.

Il cane e i cinque sensi

sensicaniSpesso nelle descrizioni sulle singole razze canine si fa riferimento ai sensi dei cani, rispetto proprio alle caratteristiche specifiche di quel cane o quell’altro, la vista acuta, il fantastico udito, l’olfatto che non può essere ingannato. Ma facciamo una breve analisi dell’espressione dei cinque sensi nel mondo canino, in modo generico ma anche specifico, con un piccolo riferimento “magico” sul finale.

L’udito. E’ conoscenza comune che i cani percepiscono gli ultrasuoni, ovvero vibrazioni sonore ad altissima frequenza, che noi umani non possiamo sentire. Questa caratteristica era spesso utilizzata durante le guerre, i soldati attraverso speciali fischietti davano ordini ai cani, ordini che il nemico non poteva sentire, e quindi in alcun modo poteva sospettare che il fedele amico dell’avversario fosse pronto a intervenire in qualche modo, magari per chiamare aiuti e rinforzi. In più, noi percepiamo suoni leggeri se sono a circa 4 metri di distanza da noi, questa stessa percezione per il cane corrisponde a 25 metri di distanza, quindi immaginate quanto bene possa distinguere i suoni e percepirne anche la distanza. Di questo ne abbiamo continue prove quotidianamente con i nostri cani, percepiscono suoni e rumori prima di noi, anche  i tuoni durante i temporali, ad esempio, sentono quelli che noi non riusciamo a sentire, e anche per quello hanno più paura di noi!