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Sentenza contro la zoopornografia

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Un’altra storica sentenza a favore dei nostri amici animali: il tribunale di Bolzano ha condannato un allevatore per zoo pornografia, cioè utilizzo degli animali per la creazioni di filmati pornografici. Si tratta della prima condanna nel nostro paese per un reato di questo tipo: le indagini vennero condotte dopo le denuncie di ragazze, chiamate a girare filmati pornografici con l’ausilio di animali.

I controlli della polizia a quel punto hanno preso piede, fino a scoprire che il mandante dei filmati era un giovane della provincia di Bolzano, allevatore di cani tra l’altro tenuti in pessime condizioni igienico sanitarie: i filmati da lui realizzati con i suoi cani ed un’attrice sono stati in tutto nove.

L’uomo è stato condannato a due anni di reclusione, pena sospesa, oltre ad una multa di quasi 40mila euro per la custodia ed il mantenimento dei cani per maltrattamento di animali, favoreggiamento alla prostituzione e tentata istigazione: oltre a ciò gli è stata anche inflitta la sanzione accessoria di inabilità alla professione di allevatore per almeno tre anni. La Lav, lega anti vivisezione, si era costituita parte civile nel procedimento.

Si tratta di una sentenza molto importante che riconosce come l’impiego di animali nella pornografia li costringa a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, configurando il reato di maltrattamento di animali. Siamo soddisfatti anche per l’entità della pena accessoria inflitta all’imputato, la massima prevista: per tre anni non potrà esercitare attività di trasporto, commercio o allevamento di animali

dice un portavoce della Lav.

Il reato di zoofilia in Italia non è ancora stato introdotto, per questo l’imputato è stato condannato per maltrattamenti: costringere i cani a comportamenti che loro non competono è senza dubbio una forma di maltrattamento che deve essere sanzionata. Lo stesso soggetto già tempo prima era stato indagato per sevizie e per importazione illegale di cani dalla Romania: non sarebbe forse opportuno controllare seriamente ed adeguatamente coloro che esercitano la professione di allevatori, ed impedire che diventino tali coloro che hanno maturato sentenze penali per reati di violenza, lesioni o simili?

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