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La rinuncia di proprietà

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Chiunque sia impossibilitato a gestire il proprio animale domestico, invece che compiere gesti di estrema inciviltà come l’abbandono, può effettuare una rinuncia di proprietà: per effettuare tale rinuncia occorre presentare domanda in carta semplice all’Ufficio competente del comune nel quale si ha la residenza specificando le motivazioni che hanno indotto alla richiesta, secondo quanto previsto dalla Legge 27/2000, Delibera G.C. n. 415 del 08/06/2004.

Le motivazioni poste alla base di tale gesto possono essere le più differenti: da gravi problemi di salute certificati, all’anziano non più autosufficiente che no ha parenti che possano occuparsi dell’animale, fino al sequestro o confisca in seguito a procedimento penale. Anche le famiglie indigenti con uno sfratto esecutivo possono effettuare tale rinuncia. Per effettuare la rinuncia della proprietà occorre presentare i seguenti documenti: certificato di proprietà/iscrizione all’anagrafe, libretto sanitario, foto del cane.

I tempi per poter collocare il cane sono variabili: infatti dopo aver fatto la domanda per la rinuncia in comune, e questa venga accettata, il proprietario se non vi è immediata disponibilità presso il canile, verrà iscritto in una lista d’attesa. Solamente quando si sarà liberato un posto o si troverà una struttura disponibile ad accoglierlo il cane verrà prelevato dalla famiglia e collocato nella sua nuova sistemazione, pronto a trovare una nuova famiglia che possa prendersi cura di lui.

Il comune però chiede il pagamento di un somma a titolo di copertura delle spese per la gestione del nuovo ospite della struttura oppure una somma per il trasporto dell’animale dalla famiglia alla struttura ospitante. Si tratta di un gesto importante che occorre valutare seriamente e porre in essere unicamente quando vi è necessità: dal momento in cui la rinuncia diventa esecutiva, il cane potrà essere adottato da chiunque ne faccia la richiesta presso il canile o la struttura.

Pensiamo prima di agire, ai nostri piccoli amici, prima parte della famiglia, poi lasciati in un canile: lo stress, la nostalgia e la frustrazione che un cane può subire in seguito alla rinuncia non sono banali. Non facciamoli soffrire inutilmente!

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