
Grazie all’azione di ripopolamento fatta negli anni, il cervo sardo è fuori pericolo di estinzione: la buona notizia è stata resa nota dal presidente dell’Ente Foreste della Sardegna, nel corso dei lavori del Convegno Il Cervo Sardo-Corso, Salvatore Farina. L’opera per consentire il ripopolamento di questo bellissimo esemplare, è iniziata tantissimi anni fa: nel 1985 la Regione Sardegna portò due coppie di cervi sardi in Corsica, nel corso di un gemellaggio, per consentire il ripopolamento di questa specie scomparso nell’isola francese dal 1970.
Sono passati ben 25 anni da allora ed i risultati sono visibili solo oggi, la popolazione di cervo sardo è definitivamente considerata fuori pericolo. Il cervo sardo si distingue dalla specie nominale europea per alcuni caratteri morfologici come adattamento alle condizioni di insularità, come ad esempio per le dimensioni del corpo che sono inferiori rispetto a quelle del cervo europeo. Le corna inoltre, presenti solo nel maschio, differiscono da quelle dell’europeo per le dimensioni raggiungendo una lunghezza massima di 70 cm ed un peso di circa 1 kg per asta.
Si nutre sia di piante erbacee, graminacee, leguminose, cardi e rovi, che degli arbusti della macchia mediterranea, di cui usa scortecciare i fusti: il nucleo familiare è costituito da una femmina adulta, il piccolo dell’anno e quello dell’anno precedente, spesso sono riuniti in branco con i rispettivi piccoli e guidate dalla femmina madre più anziana.
Impiegati a quattro zampe nello staff di una delle catene di alberghi più prestigiose al mondo: la
La rogna sarcoptica (nota anche come scabbia) è una malattia altamente contagiosa causata da un microscopico acaro parassita denominato Sarcoptes scabiei, che colpisce sia gli animali che le persone. Questi acari invadono la pelle dei gatti adulti sani e dei gattini e creano una serie di problemi dermatologici. Gli esseri umani che sono esposti al contatto con gatti infestati possono esserne infettati a loro volta.