Da poco tempo è stata introdotta una nuova tecnologia per la localizzazione ed il controllo di alcune specie di animali, in particolare volatili: la geolocalizzazione. Si tratta di una tecnologia che consente di ampliare ed approfondire le conoscenze odierne relativamente alle migrazioni degli animali grazie all’uso di sensori miniaturizzati: tale strumento in Italia è stato testato su alcuni esemplari di uccelli fratini presenti nel nostro territorio.
Il progetto scientifico, che è stato sviluppato dal WWF, Stazione ornitologica abruzzese e Istituto superiore per la ricerca, oltre al contributo indispensabile degli uomini della Protezione ambientale, è stato reso noto in una conferenza stampa a Torre Cerrano, durante la presentazione di una delle quattro aree marine protette istituite dal Ministero dell’Ambiente.
Tale strumentazione è stata testata sull’uccello fratino, una specie protetta anche a livello comunitario, che vive solitamente sulla costa: il WWF e le altre associazioni di categoria, impegnate nella salvaguardia di tale specie, chiedono aiuto per la creazione di strutture all’interno delle quale gli uccelli possano sentirsi al sicuro e nidificare. L’applicazione di tale strumento servirà anche a tenere sotto controllo gli esemplari di fratino e scongiurare pericoli di estinzione.