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La storia di Kevin e Yurt

La notizia che stiamo per riportare, apparsa pochi giorni fa sul blog di River, blogger americano, è una storia vera, che tocca il cuore e fa capire molto sul legame stretto e sincero, indissolubile, che lega un essere umano al suo amico a quattro zampe. La storia è quella di Kevin Mc Clain, un senzatetto di 57 anni che viveva nell’Iowa: Kevin era povero, nessuno lo aveva più voluto accanto quando era caduto in disgrazia e viveva da tempo all’iterno della sua autovettura, che era diventata la sua casa. Accanto a lui solamente un cane, la sua amata cagnolia Yurt.

Kevin e Yurt, nonostante le grandi difficoltà economiche, cercavano di passare le giornate nel migliore dei modi, sempre insieme, come in simbiosi. Purtroppo però Kevin inizia a stare male: si reca in ospedale dove scopre una diagnosi che non gli lascia scampo, cancro ai polmoni. La malattia di Kevin purtroppo è già in fase terminale, non ci sono molte cure per lui. Dopo un breve periodo in ospedale, Kevin viene trasportato in una clinica mentre la cagnetta finisce in un canile.

Giorno dopo giorno, Kevin continua a ripetere una sola cosa: Fatemi rivedere la mia Yurt. Ma sia l’ospedale che la clinica sono irremovibile, niente cani all’interno delle stanze. Fortunatamente uno degli infermieri che si occupa di Kevin è un volontario del canile, capisce le esigenze dell’uomo, al quale restano pochi giorni da vivere e decide di fare qualcosa. Ne consegue una vera e propria mobilitazione generale: tutti accorrono per far vedere a Kevin la sua Yurt per l’ultima volta.

Alla fine i due si sono potuti riabbracciare: l’amore che Yurt aveva nei confronti di Kevin era evidente. Lo leccava sul viso e sulle braccia, incontenibile! Kevin, debilitato dalla malattia, non riusciva a muoversi ma certamente, dentro al suo cuore, era felice di avere accanto a se negli ultimi istanti della sua vita l’unico essere vivente che ha saputo amarlo incondizionatamente: il suo cane. N.B. Yurt è stata adattata da una famiglia che si prenderà cura di lei. Video by Jill Kasparie, Reporter

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