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Jellybean, il gatto che sorride con la linguaccia

Esistono dei gatti che entrano nel cuore e diventano virali con le loro particolari pose o “difetti“: JellyBean è uno di loro e la sua particolarità è quella di sorridere facendo la linguaccia, ovvero esprimere la sua felicità tirando fuori la linguetta.

gatto che fa linguaccia

Micio abbandonato in un cortile e in pericolo

Questo piccolo gattino ha una storia molto particolare: si trovava infatti da solo, abbandonato, in un cortile con un morso sulla spalla che non faceva presagire niente di buono per la sua sopravvivenza, soprattutto perché era palese avesse solo pochi giorni di vita e né una madre né fratellini con lui. Il cane di proprietà di chi possedeva quel cortile, agendo come spesso fanno questi stupendi animali, lo ha preso come fosse una cosa preziosa e lo ha portato ai suoi padroni, forse pensando che loro lo potessero curare.

Questi umani, non pratici, hanno deciso di chiedere aiuto sui social e hanno ricevuto risposta da Jacqueline DeAmor, fondatrice del Friends for Life Rescue Network. Due volontari, Adam e Margaux si sono offerti di recuperarlo e hanno raccontato:

Quando lo abbiamo visto per la prima volta, sapevamo che era un combattente. Ha urlato per tutta l’ora di viaggio verso casa, facendoci sapere che era lì. La prima cosa che abbiamo fatto al nostro arrivo è stato metterlo in un’incubatrice, in modo che potesse riscaldarsi. Poi gli abbiamo dato da mangiare, pulito la ferite e dato gli antibiotici.

Tira fuori la lingua quando è felice

gatto che fa linguaccia

Una mossa vincente dato che sono bastati tre giorni affinché il morso si cicatrizzasse, dando forza a JellyBean di conquistare tutti gli umani che lo hanno incontrato. Anche perché aveva una curiosa abitudine, quella di tirare fuori la lingua dopo ogni poppata e di addormetarsi a bocca aperta. I due ragazzi si sono presi cura del gattino per due mesi, aiutati nel bisogno notturno anche da Jaqueline stessa. E i risultati si sono visti: il micio ha iniziato a recuperare peso anche se è stato difficile svezzarlo perché aveva sviluppato una insana passione per il biberon.

Tolto il biberon non è però sparita la linguetta che fa capolino ogni volta che JellyBean vuole esprimere felicità.  I suoi salvatori hanno raccontato che “si è trasformato in una palla di energia, alla costante ricerca di guai” e che è stato adottato da una persona che è stata di supporto nel corso del suo recupero anche se a distanza. Una persona “perfetta per lui” secondo i volontari che lo ha accolto in una casa piena di fratellini con i quali giocare e ai quali continuare a fare la linguaccia.

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