Home » Gatti » Gatto Polpetta, il più grasso del mondo

Gatto Polpetta, il più grasso del mondo

Gatto Polpetta più grasso mondo

Meatball, per noi italiani Polpetta, vive in Arizona, ha 4 anni e pesa più di 16 kg… a guardarlo, certamente, fa tenerezza, ma non venite a dirmi che è bello così, un bambino di 3 anni è meno pesante di lui. in poco tempo è già diventato famoso in tutto il mondo, indovinate perché?!…

Naturalmente, per il suo peso. È stato, infatti, incoronato come il micio più grasso e ingombrante del mondo. Se lo sapesse, credo che Polpetta non ne sarebbe poi molto felice… purtroppo la sua vita non è stata delle più felici. È stato abbandonato svariate volte, passando di famiglia in famiglia, senza mai essere curato come meritava, come ogni amico a 4 zampe merita.

Finalmente le sue disavventure sembrano essere terminate da quando è arrivato al rifugio di Phoenix in Arizona. Tutti i volontari e i dottori del centro sono già molto affezionati a lui, dicono che è molto amichevole, giocherellone e nonostante il peso che si porta addosso riesce a muoversi, anche se talvolta con qualche problema. Polpetta, però, non gode di buona salute, oltre ad essere vistosamente obeso, infatti, è arrivato cieco ad un occhio.

I volontari del rifugio dovranno impegnarsi al massimo per far dimagrire Polpetta, la cui salute rischia di soltanto di peggiorare in queste condizioni. La storia di questo micio, mi ricorda moltissimo quella del Bassotto Obie, anche lui diventato famoso per il suo peso. Sinceramente, quando mi capita di leggere queste storie mi viene solo tanta rabbia.

L’obesità, purtroppo, è un problema sempre più diffuso anche tra i nostri animali domestici, e non è raro imbattersi in cani con qualche chilo di troppo, che certamente li rende buffi e simpatici, ma non bisogna dimenticare che il sovrappeso può causare gravi problemi di salute, dalle malattie cardiache all’artrite. Come ripeto spesso, non sono di certo i nostri amici a 4 zampe ad aprire lo sportello del frigo e prepararsi la pappa da soli…

Via & Photo Credit| Examiner.com

Lascia un commento