Home » Salute Cani » Cromopuntura nel cane: è efficace?

Cromopuntura nel cane: è efficace?

Cromopuntura nel cane

La cromoterapia non è altro che una cura utilizzando i colori: si tratta di una pratica molto antica, che risale addirittura fin dai tempi degli antichi egizi. Secondo la tradizione ermetica sia gli egizi che i greci facevano utilizzo di minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati, oltre a dipingere le pareti stesse dei luoghi di cura, secondo i colori più indicati per le specifiche zone: colori indicati per la zona notte, differenti rispetto a quelli per la cucina, secondo un preciso corollario tipico di questa pratica.

La cromountura è una derivazione della cromoterapia, che si pratica applicando luce colorata su zone della pelle che si trovano su punti ben determinati, lungo il decorso dei meridiani di agopuntura cinese.  E la cromopuntura nel cane può essere applicata? E’ efficace? La cromopuntura classica può essere applicata sia alle persone che agli animali, in particolari su cani e gatti e pare che sia uno strumento  piuttosto utile in caso di  fobie e traumi. L’uso dei colori inoltre aiuterebbe Fido e Micio a migliorare la concentrazione in caso di gare o concorsi di bellezza, ed è un valido sostegno in caso di riproduzione problematica e durante il parto della mamma. Le cucciolate alle quali è stata applicata la cromoterapia o la cromopuntura si rivelano maggiormente calme ed equilibrate rispetto ad altre.

Non dimentichiamo però che i  cani hanno una percezione dei colori diversa rispetto a noi umani e pertanto hanno uno spettro visivo che varia dal viola al blu, fino al giallo mentre non vedono alcune tonalità di colori dal verde al rosso. Tornando alla cromopuntura, questa può essere applicata sul cane sia sulla zona da trattare sia sui punti dei meridiani energetici individuati dall’agopuntura: in linea generale le sessioni durano 50 minuti e di solito si effettuano una volta a settimana, per la durata necessaria affinchè l’animale non risulti più stressato o traumatizzato.

Foto credits: Getty

Lascia un commento