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Criceti? Reggono l’alcool meglio degli umani

Non importa quanto sappiate regge bene l’alcool: i criceti saranno sempre più capaci di evitare la sbronza meglio degli umani: è questo il risultato di uno studio condotto in Alaska in materia. Attenzione però: questo non significa dare al proprio animale domestico una mini birra tutta per lui da bere insieme.

I criceti reggono bene l’alcool

La parte divertente e diventata virale di questa ricerca è che effettivamente l’uomo sembrerebbe non avere le stesse capacità di reggere il divino nettare possedute dal criceto, nonostante la differenza di stazza e comportamento. Pur sottolineando che anche gli umani dovrebbero evitare di esagerare con l’alcool a prescindere, appare molto curioso che questo piccolo roditore sia in grado di gestire meglio l’assunzione di alcolici. È stato il medico inglese Tom Lawton su Twitter a raccontare per primo l’interessante peculiarità di questo animale qualche settimana fa: in seguito sono arrivate conferme anche da parte da chi ha partecipato allo studio, come la dott.ssa Gwen Lupfer, una psicologa dell’Università di Anchorage.

Partiamo dal thread di Twitter del dott. Lawton: l’uomo ha presentato dati e aneddoti legati proprio a questa capacità dei criceti di leggere l’alcool nonché proprio la loro spiccata preferenza per questa “bevanda”. E ha portato ad esempio di come se posti davanti alla scelta tra etanolo al 15% e acqua pura, questi teneri animali scelgano il primo. Non solo: ne hanno la possibilità sono in grado di assumerne fino a 20 grammi al giorno per chilo che se trasformati in alcool per umani corrispondono a 21 bottiglie di vino in una giornata. Una quantità che porterebbe alla tomba qualsiasi persona.

Ghiotti di alcool lo creano con la fermentazione

 

L’uomo ha anche portato ad esempio un esperimento che è stato condotto nel 1994 dove sei femmine di criceto sono state sottoposte a una sorta di programma di disintossicazione da alcool e dove, messe davanti alla scelta tra acqua e alcool le cricetine hanno sempre scelto quest’ultimo, venendo distratte solo dall’offerta di cioccolata calda. La dott.ssa Lupfer dell’Università di Anchorage ha confermato dal canto suo ciò diventato virale sul social network e ha anche sottolineato come il criceto abbia questo comportamento anche in natura:  per ottenere l’alcol di cui è ghiotto accumula frutta di vario tipo e semi di loglio nella propria tana aspettando che fermentino, iniziando a mangiare le  scorte nel momento in cui raggiungono una gradazione alcolica sufficiente al proprio gusto.

La loro capacità di bere in tale guisa è garantita dall’efficienza con la quale il fegato dei criceti è in grado di metabolizzare l’etanolo: sono una minima quantità arriva nel sangue. E tale passione deriva dall’apporto calorico: non è un caso che se hanno la possibilità di godere di bevande zuccherine … gli alcolici vengono messi da parte.

 

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