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Adottare un cane poliziotto, l’iter

Dopo anni passati insieme ai loro colleghi a pattugliare strade, parchi, aeroporti o stazioni, arriva anche per i cani poliziotto il momento di “andare in pensione”. Qual è il loro destino?

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Si tratta di cani di una certa età che hanno passato una vita a lavorare: la soluzione migliore per loro sarebbe quella di essere affidati al loro conduttore, l’agente con cui hanno lavorato fianco a fianco per anni, ma se il poliziotto non ha la possibilità di occuparsi di lui, l’ex cane poliziotto sarà proposto per l’adozione. Sul sito della Polizia di Stato sarà inserita una scheda con i dati relativi al cane da adottare: a quel punto i cittadini o le associazioni ONLUS no profit potranno proporsi dopo aver valutato i profili psicologici dei cani.

La domanda di adozione va compilata e consegnata a mano o inviata via fax al numero 06/985623317 o attraverso raccomandata A.R. indirizzata al Centro di Coordinamento dei Servizi Cinofili c/o Istituto per Ispettori, Via S. Barbara, 94 – 00048 Nettuno, (Roma).

Si tratta però di cani con un passato speciale e chiaramente è necessario essere in qualche modo preparati: sarà il Centro di Nettuno a decidere dell’eventuale adozione in base alle richieste arrivate. Il passo successivo consiste in un colloquio di verifica che possa mettere in evidenza la compatibilità di carattere fra il nuovo probabile padrone e il cane, ma possa anche mostrare se il futuro padrone ha le capacità richieste di occuparsi di un cane tanto speciale.

 

Nel momento in cui la persona viene effettivamente scelta per adottare il cane, ha a disposizione 15 giorni per ritirare il suo nuovo amico a quattro zampe. Trascorse due settimane viene considerato rinunciatario e l’ex cane poliziotto sarà affidato a un’altra persona ricominciando lo stesso iter.

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