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A due anni dal terremoto dell’Aquila un gatto torna a casa

Gatta e preteLa speranza è sempre l’ultima a morire, dopo due anni dal tremendo sisma che ha colpito l’Aquila una gatta è riuscita a trovare il suo padrone. Vedendo il suo padrone si potrebbe dire che Nerina non ha perso la fede, si era smarrita durante le scosse del terremoto perdendo la tracce di Don Giovanni Gatto.

Il parroco racconta la sua storia alla Tribuna di Treviso: durante una notte Nerone è scappato di corsa dalla sua casa spaventato dal terremoto, con lui c’erano la sua cagnolina, che abbaiando aveva salvato il prete guidandolo tra le macerie della canonica crollata, una certosina che si è salvata e che ora vive a Caonada dai genitori e Nerina, di cui il parroco non aveva più notizie.

Chiaramente Don Gatto pensava al peggio: Nerina doveva essere morta sotto le macerie. Invece passano gli anni, precisamente due anni, e la gatta si fa viva nella nuova casa di don Giovanni, una delle casette della Protezione Civile, a due chilometri di distanza dalla canonica crollata e dove aveva visto per l’ultima volta la sua gatta.

Libro Aquila

“È anche questo un segno – racconta don Giovanni Gatto – era scomparsa sotto le macerie, pensavo fosse morta, invece l’ho vista rispuntare giusto a due anni dal terremoto”. Questa vicenda fa un assist ad un libro per l’infanzia uscito nel secondo anniversario del terremoto all’Aquila: il protagonista è un cane e la storia si svolge in Abruzzo al tempo del sisma.

Il Grande cane nella città fantasma, scritto da Francesca Capelli e illustrato da Brunella Baldi, edito da Prìncipi e Princìpi è un libro delicato, narrato con l’ausilio di bellissimi disegni, e a un testo poetico che ribalta qualche luogo comune. Il cagnone del libro ha perso la sua famiglia, non è riuscito a salvarli, colto dalla tristezza resta di fronte alla sua casa oramai distrutta fino a che non viene adottato da altri bambini, che abitano in un’altra casa, una casa con le ruote, che si suppone sia abitata da una famiglia rom.

Un’ amicizia vera che cura il dolore per la perdita. E così quando i Rom partono il cagnolone decide di saltare sulla casa mobile, lasciando la città fantasma alla volta di una nuova vita con la nuova famiglia. Perché la fedeltà e l’amicizia del cane, come di chiunque altro, sono cose bellissime, ma non tanto quanto guarire dal dolore e ricominciare a vivere.

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3 commenti su “A due anni dal terremoto dell’Aquila un gatto torna a casa”

  1. Proprio oggi e tornato a casa il mio Cico dopo tre mesi che me lo avevano portato via!!!! Ho visto nel vostro sito che altri gatti hanno fatto lo stesso. Oggi poi, lo pensavo tanto e … Come un miracolo e’ apparso!!!!!

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