Razze di gatto estinte: quali sono? Sta sempre prendendo più piede la curiosità verso quegli animali tipici della nostra quotidianità in “versioni” non più disponibili e per i felini non si fa eccezione.
Perché si parla di razze di gatto estinte
Quali sono le razze di gatto estinte? Di certo, quando pensiamo al passato e agli animali che hanno subito questo triste destino, i gatti non sono i primi che ci vengono in mente. Eppure, diverse tipologie di questo animale domestico non fanno più parte della nostra vita proprio perché si sono estinte. E per diverse cause. Una delle principali è quella di non essere più stati allevati, talvolta anche per motivi di salute legati alla loro esistenza.
Altre si sono geneticamente perse perché incrociate tra di loro. L’esistenza delle razze di gatto estinte è però ancora riscontrabile all’interno di documenti storici o racconti. Prima di andare avanti, occorre una spiegazione: noi parliamo di estinzione. Ma in realtà, quando si tratta di animali domestici frutto di allevamento, dobbiamo ricordare che sarebbe più corretto parlare di razze non più riprodotte.
Una delle più note che possiamo inserire all’interno delle razze di gatto estinte è la Chantilly-Tiffany. Parliamo di un felino particolarmente apprezzato negli anni ’60. Le sue caratteristiche erano molto simili a quelle di un Burmese, ma con l’aggiunta del pelo lungo.
Nel suo caso, ad esempio, “l’estinzione” è avvenuta man mano proprio per la difficoltà di dargli uno standard chiaro. La sua scomparsa ufficiale è stata decretata nel 2013, dopo l’abbandono totale da parte di tutti gli allevatori.
Radici talvolta anche molto antiche
Un altro gatto molto interessante è quello che possiamo considerare l’antesignano dello Sphynx, ovvero il Mexican Hairless Cat, conosciuto anche come Gatto Azteco.
Questi gatti erano già molto famosi verso la fine dell’Ottocento e gli studiosi ritengono che fossero legati ad alcune razze di gatto antiche precolombiane, allevate dai popoli indigeni. La presentazione ufficiale di questi gatti negli Stati Uniti è avvenuta nel 1902, ma, nonostante la curiosità, non si riuscì mai a definire lo standard e a dar vita a un programma di riproduzione chiaro.
Di certo, questo gatto rappresentò l’inizio della selezione di quelle razze nude e che si sono man mano confermate in presenza nei decenni.
Infine, ma non per importanza, tra le razze di gatto estinte c’è anche la Ojos Azules, il cui nome descrive le caratteristiche. Si tratta di una tipologia di gatto sviluppata negli anni ’80 del Novecento, nota proprio per i suoi occhi blu. Questo particolare, nello specifico, non è molto presente all’interno della specie felina. La mutazione che dava gli occhi azzurri a questi gatti causava spesso però allo stesso tempo gravi problemi genetici, come difetti della colonna vertebrale e malformazioni craniche. Ragione per la quale, proprio pensando alla salute degli animali, l’allevamento di questa razza venne bloccato.