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Cannibalismo nei ragni, come funziona

Come funziona il cannibalismo nei ragni? Sappiamo che si tratta di una pratica comune, ma una particolare specie di aracnidi sembra essere in grado di distinguere tra i diversi esemplari.

Il fenomeno del cannibalismo nei ragni

Più nello specifico, parliamo dei piccoli ragni di Agelena labyrinthica, che sarebbero in grado di riconoscere i propri fratelli. A rivelarci come funziona il cannibalismo nei ragni di questa particolare specie è stato uno studio condotto dall’Università di Tolosa e pubblicato sulla rivista di settore Animal Behaviour.

Dobbiamo sottolinearlo: il cannibalismo nei ragni non è una novità scioccante. Basta prendere ad esempio la vedova nera per comprendere come, addirittura nel corso dell’accoppiamento, questa pratica sia considerata la normalità.

Molte specie tendono a mangiarsi a vicenda ma nel caso specifico di quella sopra descritta, sebbene gli aracnidi arrivino addirittura a mangiare la propria madre, sarebbero in grado di riconoscere i propri fratelli, evitando di trasformarli in un loro pasto finché sono in vita.

Un comportamento questo, finora mai riscontrato, che ha colpito gli scienziati. Se allevati tutti insieme in gruppo, questi ragni evitano di aggredirsi a vicenda, anche se sono molto affamati. Una delicatezza che smette di esistere se i propri fratelli sono già morti.

Perché abbiamo sottolineato l’allevamento di gruppo? Perché i piccoli ragni cresciuti in isolamento sono molto aggressivi e non si discostano dalle normali statistiche legate al cannibalismo nei ragni. Tentano infatti di mangiare senza problemi anche i loro fratelli.

Comportamento diffuso tra le varie specie

Gli scienziati, attraverso lo studio, volevano comprendere effettivamente quale fosse il comportamento dei ragni nel momento in cui erano affamati, al fine di capire meglio come funzionasse il cannibalismo tra di loro. Non dobbiamo dimenticare che tra gli aracnidi, in questa specie nello specifico, la matrifagia è un fenomeno molto comune nel caso in cui la madre muoia quando ancora custodisce le uova. Una volta nati e usciti da queste, i piccoli si ciberanno di lei.

Il lato interessante di questa ricerca è proprio lo studio del comportamento dei ragnetti in base alle diverse situazioni. È palese che, fino a quando gli esemplari sono in vita, sono parte del gruppo. Nel momento in cui muoiono, diventano una risorsa di cibo importante. Secondo gli scienziati, esisterebbe una sorta di segnale sociale, meccanico o chimico che consentirebbe agli aracnidi di riconoscere se il fratello sia vivo o morto.

Per gli esperti, tutto ciò potrebbe anche aiutare a comprendere come siano nati i ragni sociali: appena una ventina di specie sulle oltre 53.000 conosciute.

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