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Sindrome del cucciolo nuotatore nel cane

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La sindrome del cucciolo nuotatore è un’anomalia rara dello sviluppo che si riscontra più frequentemente nei cani, in particolar modo in quelle razze contraddistinte da arti corti e cavità toracica ampia, come il Bulldog inglese, il Bassotto e il Terrier Scozzese. Le cause, a tutt’oggi, restano sconosciute, tuttavia, sono state formulate varie ipotesi, tra cui un’alterazione della funzione della sinapsi neuromuscolare, una disfunzione del corno addominale, un ritardo nella formazione della guaina melinica dei nervi periferici, o un lento sviluppo muscolare.

Sindrome del cucciolo nuotatore sintomi

I sintomi del cucciolo nuotatore si manifestano a partire dalla seconda settimana di vita, e diventano più pronunciati tra la quinta e la sesta settimana. Inizialmente i cuccioli sembrano incapaci di sorreggersi sulle proprie zampe, così accade che invece di camminare nuotino, ovvero si trascinino sulla pancia, simulando appunto l’atto del nuotare.

Il fatto che non riescano ad alzarsi comporta una compressione del torace, della pancia e della regione pelvica, a seguito della quale si sviluppano delle malformazioni alle articolazioni, ma anche piaghe da decubito, abrasioni da urine, polmonite e costipazione.

Cosa fare in caso di sindrome del cucciolo nuotatore

La sindrome del cucciolo nuotatore non è una  condizione irreversibile,  se si sa come intervenire. Si consiglia, infatti, di sistemare nel posto in cui dormono i cuccioli dei rotolini di spugna, in modo da ridurre la spinta meccanica del corpo che e impedire che divarichino le zampe. Si tratta di una specie di ginnastica attiva, che permette ai cuccioli imparare la postura corretta. L’ideale, poi, è farli dormire su un fianco, sostenuti dietro e davanti da questi rotolini di spugna.

Si consiglia anche di far scendere di peso i cuccioli, in modo da pesare il meno possibile sulle articolazioni, e di massaggiare la parte finale dello scheletro, per migliorare il tono muscolare. Alcuni consigliano anche di legare con il nastro adesivo (1 cm ½ ) o una garza (2 cm ½) le zampe posteriori, in modo da evitare che si allarghino lateralmente. Anche l’idroterapia è una valida alternativa, come dimostra il caso della cucciola di pitt bull Harper.

Photo Credits|ThinkStock

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