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Weimaraner, le leggende degli anni Cinquanta sul cane grigio

Weimaraner bis

Abbiamo parlato ieri del Weimaraner, cane bellissimo e complicato, avvolto dalla nebbia misteriosa della Boemia e anche da quella delle leggende e dei miti che si sono sviluppati sul suo conto. Ebbene si, il Weimaraner, così come molti altri cani, si porta dietro tutta una serie di credenze e dicerie, ma la differenza sta nel fatto che per le altre razze si è trattato di legami con i culti antichi e con le religioni, di storie che parlavano del legame profondo e intenso con uomini, donne e bambini, storie arrivate fino ai nostri giorni, affascinanti e suggestive. E invece questo grande cane grigio ha dovuto subire, negli anni Cinquanta, durante la sua diffusione negli Stati Uniti, una serie di voci sul suo conto eccessive, esagerate, fasulle e ridicole, rischiando che con la popolarità si perdesse la sua magnifica purezza di razza.

Nel dopoguerra gli americani erano alla ricerca di tutta una serie di cose “super”, con una marcia in più, accellerate. Nel 1950 comparve sulla rivista “Look” l’immagine di questo sconosciuto cane tedesco, il Weimaraner, che sulla copertina veniva definito come “cane delle meraviglie”. E così all’improvviso comparvero ovunque, tutti ne volevano uno e per citare due personaggi che iniziarono a farsi accompagnare dal cagnone grigio ecco il presidente Eisenhower e Grace Kelly.

IMG_3922E fu così che questo cane venne “sguinzagliato” tra le braccia del grande pubblico, che chiaramente non si intendeva di cani e che in più in quel periodo credeva a tutto quello che veniva scritto sui giornali. I miti iniziarono ad alimentarsi da soli. Ecco nascere la leggenda che il Weimeraner era stato custodito e tenuto segreto per 137, in Germania. Furono anni in cui, dopo la guerra, sembrava che fossero state nascoste armi, sottomarini, bombe, e così anche questo cane misterioso divenne uno dei tanti segreti tedeschi finalemente svelati. Alcuni raccontavano che il Weimaraner potesse lanciarsi da un ponte alto 15 metri, su un corso d’acqua, solo per recuperare un’anatra. E le donne di casa avevano sentito parlare tanto di questo cane che salvava i bambini e che, a quanto avevano sentito dire, sapeva rispondere al telefono… o almeno sollevare il ricevitore!

Il pubblico degli anni Cinquanta credeva alla pubblicità iperbolica, ci si cullava  dentro ed era pronto a inginocchiarsi di fronte ai miti favolosi, miracolosi e misteriosi e non importava se tutto era incredibilmente fasullo e anche ridicolo! Così diventò vero che il Weimaraner rispondeva al telefono, o almeno ascoltava la voce dall’altro lato del filo, e allora alcuni si chiesero se avesse anche potuto parlare. Alla fine si, venne fuori che il cane staccava il ricevitore, ascoltava la voce dall’altra parte e poi rispondeva. I più arditi però sostennero che il suo non era un vero e proprio parlare, ma la sua presenza poteva essere percepita grazie a un pesante respiro…

E così continuarono a susseguirsi dicerie eccessive, come quella che il Weimaraner era in grado di correre accanto a IMG_2792un’auto che procedeva a 60 chilometri orari, riuscendo a superarla e il tutto senza affannarsi. Oppure vennero fuori le voci che i cuccioli si addestravano da soli, che bastava comprarli e dopo qualche giorno erano perfettamente in grado di riportare. Un cacciatore raccontava di non aver mai portato il suo cane con sè a caccia, ma anzi di averlo tenuto anche lontano da qualsiasi odore di volatile. Ed ecco che come per magia, il primo giorno di caccia, il Weimaraner scende dalla macchiana e immediatamente punta una beccaccia.

Il colmo totale si raggiunse quando anche l’ex presidente del Weimaraner Club affermò che “tutte le cose che si dicono su questo cane sono vere” e l’america sottoscrisse, con eccitamento e disinvoltura, per tutti gli anni Cinquanta. Ma ecco che nel 1990 il nostro amico grigio precipita al cinquantesimo posto nella lista della popolarità. Dal 1950 in poi era diventato talmente famoso che bisognava sborsare cifre incredibili per possederne uno, e la gente le sborsava, mentre la richiesta cresceva ancora, fatto che fece precipitare la qualità della razza, salvatasi probabilmente solo per il suo ceppo europeo.

Questo dimostra come le mode, la fama, la ricerca di miti, nel settore canino, non possono che essere solo punti negativi per i nostri amici a quattro zampe, e in più possono diventare degli influssi che distruggono intere categorie e razze, spingendo troppo sul mercato domanda-offerta.

Si sostiene che il Weimaraner possa imparare l’addestramento anche guardando un altro cane già addestrato, per la sua spiccata intelligenza e per la sua curiosità, ma questo non vuol di certo dire che si addestri da solo. Ed è vero che è un cane che impara dalle esperienze e che è legato intimamente al suo padrone, ma non può di certo parlarci al telefono! Sfatare i miti è molto semplice, anche perchè questo cane, così come tutti gli altri, e così grande, immenso, perfetto, senza che ci sia bisogno di montare una storia fantastica in suo favore.

[Photo Credits: rachmistyayela]

1 commento su “Weimaraner, le leggende degli anni Cinquanta sul cane grigio”

  1. BUONA SERA SOLO ORA LEGGO QUELLO CHE NARRA LA LEGGENDA…..IO HO PERSO DA POCHISSIMO IL MIO DRAKO…COSì SI CHIAMAVA IL MIO WEIMARANER …..LUI ERA CAPACE DI ALZARE IL CITOFONO QUANDO IO RIENTRAVO DAL LAVORO SAPEVA A COSA SERVIVA….APRIVA IL FORNO, IL MICROONDE,APRIVA IL RUBINETTO PER BERE ACQUA CORRENTE…APRIVA LA PATTUMIERA POGGIANDO LA ZAMPA SUL PEDALINO…..POTREI NARRARE COSE E COSE DI TUTTO QUELLO CHE SAPEVA FARE E CHE IO NN GLI HO MAI INSEGNATO…..ERA IN GRADO DI RIFARE TUTTO QUELLO CHE VEDEVA SE GLI OCCORREVA…IO SPESSO RIMANEVO SCIOCCATA NELL’OSSERVARE LA NATURALEZZA DELLE SUE GESTA…RIUSCIVA A PRENDERE LA PALLA CON LE DUE ZAMPE ANTERIORI…..HA VISSUTO 13 ANNI E SONO STATI PIù BELLI DELLA MIA VITA…..

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