Giorni della Merla, fra credenze popolari e leggenda

Siamo nel pieno dei Giorni della Merla: tradizionalmente il 29, 30 e 31 gennaio , oppure il 30 e 31 gennaio e il 1 febbraio vengono considerati i giorni più freddi dell’anno quando si registrano le temperature più basse.

Ma perché i Giorni della Merla si chiamano così? Esiste una spiegazione scientifica? 

In realtà non c’è alcuna spiegazione scientifica in merito, ma  la leggenda si lega a credenze e tradizioni popolari legate anche agli animali. Tante le leggende in merito che sono confluite in una sorta di racconto unico. 

Weimaraner, le leggende degli anni Cinquanta sul cane grigio

Weimaraner bis

Abbiamo parlato ieri del Weimaraner, cane bellissimo e complicato, avvolto dalla nebbia misteriosa della Boemia e anche da quella delle leggende e dei miti che si sono sviluppati sul suo conto. Ebbene si, il Weimaraner, così come molti altri cani, si porta dietro tutta una serie di credenze e dicerie, ma la differenza sta nel fatto che per le altre razze si è trattato di legami con i culti antichi e con le religioni, di storie che parlavano del legame profondo e intenso con uomini, donne e bambini, storie arrivate fino ai nostri giorni, affascinanti e suggestive. E invece questo grande cane grigio ha dovuto subire, negli anni Cinquanta, durante la sua diffusione negli Stati Uniti, una serie di voci sul suo conto eccessive, esagerate, fasulle e ridicole, rischiando che con la popolarità si perdesse la sua magnifica purezza di razza.

Nel dopoguerra gli americani erano alla ricerca di tutta una serie di cose “super”, con una marcia in più, accellerate. Nel 1950 comparve sulla rivista “Look” l’immagine di questo sconosciuto cane tedesco, il Weimaraner, che sulla copertina veniva definito come “cane delle meraviglie”. E così all’improvviso comparvero ovunque, tutti ne volevano uno e per citare due personaggi che iniziarono a farsi accompagnare dal cagnone grigio ecco il presidente Eisenhower e Grace Kelly.

Chow chow, dall’Oriente con furore

Chow_chowLe origini del Chow Chow si perdono davvero nella notte dei tempi, visto che è sicuramente uno dei cani più antichi del mondo e la sua prima raffigurazione risale al 150 a.C., durante il dominio della dinastia Han. Il Chow Chow è originario del territorio nordasiatico, non se ne conosce la provenienza precisa, che comunque è tra la Cina settentrionale, la Mongolia e la Siberia. Anche il nome contribuisce a raccontarne la storia, che lo ha reso un cane serio e duro. Mentre alcuni sostengono che Chow Chow indichi le cianfrusaglie che venivano portate in nave dall’Asia all’Europa, per altri invece il termine chow indica cibo, in cantonese. Il cane infatti veniva mangiato, e anzi, le sue carni tenere erano molto apprezzate, e la pellicia venduta. Destino infame per un cane nato in una terra in cui i cani sono davvero un piatto prelibato.

Il Chow Chow è arrivato in Europa, in Inghilterra per la precisione, alla fine del 1800, e grazie sempre alla Regina Vittoria, che abbiamo nominato più volte parlando di razze canine, e che infatti era soprannominata “la Regina dei Cani”, proprio per la sua passione per tutti i cani, grazie a lei il Chow Chow venne conosciuto e apprezzato, e agli inizi del ‘900 portato anche negli Stati Uniti. Nel 1906 la razza venne riconosciuta.

Levriero Afgano, il cane di Noè

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Io ho una vera passione per questo cane. Devo ammettere che se a volte immagino per me per la mia futura famiglia una grande casa, magari con giardino, non posso fare a meno di pensare a un paio di cani da possedere, e nei sogni, in cui non vado nei canili a recuperare dei piccoli trovatelli, tra le fronde degli alberi e in mezzo ai cespugli spunta fuori un favoloso Levriero Afgano. Non è detto che un giorno non accada! Ma veniamo a questo cane, che nasconde anche una mitologia che lascia senza fiato.

L’Afghan Hound è ritenuto da molti il cane più antico del mondo. E’ originario del Sinai, le immagini, ma anche testi che lo citano, appaiono su papiri e iscrizioni all’interno di antiche tombe. E’ rimasto puro per secoli, così come è arrivato a noi, perchè in Afghanistan, sua terra d’origine, ne era proibita l’esportazione, infatti è giunto in Europa, di contrabbando, nel primo Novecento. E’ uno dei cani più versatili che esistono, è stato pastore di pecore, cacciatore di lupi, cervi, gazzelle, conigli, sciacalli, marmotte, e le leggende narrano che sia stato in grado di inseguire e fermare anche i leopardi.