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Torture su cani e gatti, i dog hunters seminano la morte in Russia

Torture su cani e gatti come hobby, una passione al massacro che accomuna e nell’era del social diventa un macabro network di morte, condivisione di atrocità e barbarie.

Siamo in Russia, precisamente a Starosusoevka, nella Siberia orientale. Loro sono Ilnar Nazmiev e Pavel Jankovsky. Sì, avete capito bene, non ci troviamo di fronte all’ennesimo video dubbio sui maltrattamenti con aguzzini dall’identità e dalla nazionalità incerti. Hanno un nome, un cognome e un volto che fa guardare in faccia la crudeltà di cui si può macchiare il genere umano nei confronti di animali indifesi.

Dog hunters, cacciatori di cani, così li chiamano, gli squadroni della morte, seminatori di dolore e violenza gratuita che si proclamano liberatori della città dalle bestie ma le vere bestie di cui il mondo non avrebbe affatto bisogno sono proprio loro.

Uccidono e seviziano cani e gatti e poi condividono su una sorta di Facebook russo, il social network vkontakte.ru, i crimini perpetrati con un ghigno soddisfatto che fa venire i brividi. Come è possibile che restino impuniti? In Russia la legislazione in materia di maltrattamenti ai danni degli animali è praticamente assente, ecco come è possibile.

I dog hunters sono perlopiù militari e finora hanno ucciso migliaia e migliaia di animali su tutto il territorio. Il presidente russo Dimitry Medvedev, sollecitato dalle associazioni animaliste, ha promesso che almeno quelli identificati nel video sarebbero stati puniti. Ma in tanti l’hanno fatta e continueranno a farla franca. E’ inaccettabile. Entro il prossimo luglio la Duma, che ha discusso un provvedimento per vietare ogni tipo di maltrattamento soltanto a febbraio (in ritardo persino rispetto ai Paesi dell’Africa), dovrebbe approvare una legge in materia.

E speriamo che le sanzioni contenute nel decreto, reclusione fino a due anni per chi sevizia gli animali, verranno applicate con rigore, per non dover più assistere a simili atrocità in condivisione. Il video è stato rimosso da You Tube, i contenuti erano troppo forti: i due prima giocano con un gattino, lo accarezzano, poi ridendo gli danno fuoco. Il povero micio prova a fare qualche passo avvolto dalle fiamme, poi muore mentre lo riprendono sghignazzando.

Alcuni video dello stesso genere in Russia sono stati censurati dalle autorità perché forti al punto da “danneggiare la salute psichica dei cittadini”. Intanto, per ora, nessuno è stato punito. La procura militare sta compiendo accertamenti e ci auguriamo davvero conducano a provvedimenti concreti contro questi assassini.

[Fonte: Agi]

3 commenti su “Torture su cani e gatti, i dog hunters seminano la morte in Russia”

  1. Mi piacerebbe mettere una taglia su queste “persone”,
    A loro volta sarebbero tallonati da altri esseri umani, come loro fanno con gli animali.

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