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Test Felv nel gatto, falso positivo o guarigione?

Richiesta di consulto veterinario
Buongiorno, a giugno 2014 con mia moglie, a bordo di una strada molto trafficata vedemmo tre gattini di circa un mese soli, in pericolo e senza la loro mamma. Ci fermammo e riuscimmo a prenderne 2 su tre perché uno fuggì. Non potendo lasciarli li, li portammo a casa. Erano un maschietto ed una femminuccia, lui nero come la pece e lei tigrata. Avendo molti altri gatti, per evitare contagi di eventuali malattia virali e non li mettemo in una stanza isolati. Entrambi avevano gli occhietti chiusi ed erano affamati……..
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…….Naturalmente non mangiavano ancora da soli e pertanto mia moglie per un bel periodo li imboccò con una siringa entrambi. Per gli occhietti chiedemmo al veterinario e risolvemmo con un collirio. Dopo circa due mesi, una amica di mia moglie portò un’altra gattina, della stessa età circa la prese sotto ad un auto. Lei immediatamente, sbagliando, la mise insieme a loro. Passarono i mesi sino a quando dopo circa sei mesi manifestarono, le due femminucce, il loro primo calore. Nero, così lo chiamammo, nel frattempo diventato un gattone, ne approfitto’ immediatamente. Passate alcune settimane, sempre tutti in buona salute apparente, decidemmo di farle sterilizzare prima che mettessero al mondo eventualmente i micini frutto del l’accoppiamento. Contestualmente, per poterle poi mettere insieme agli altri mici che possediamo facemmo fare il test fiv-felv. Siamo a marzo 2015. …….

 

Dal test venne fuori che una delle due femminucce, l’ultima arrivata, che chiamammo Minú era felv positiva. Ci cadde il mondo addosso. Rientrati a casa spostammo la femminuccia al momento negativa, la sorellina di Nero che chiamammo Pisellina in un altra stanza, da sola ed il giorno dopo portammo Nero a testare e pure lui risultò felv positivo. Facemmo fare ad entrambi un emocromo che risultò perfetto e su prescrizione del veterinario iniziammo una terapia per sostenere il sistema immunitario con interferone gamma e omotissicologici. Tutti e tre, Nero e Minù felv positivi in una stanza e Pisellina al momento negativa in un altra procedevano regolari. Nessun sintomo. A fine luglio 2015 notammo un comportamento strano di Nero, stava molto coricato, mangiava di meno ed aveva la parte bianca degli occhi molto arrossata. Attendemmo qualche giorno e lo portammo dal veterinario. Fecero emocromo completo e misura della temperatura. Risultò avere la febbre a 40.1 e l’emocromo più o meno nella norma. Ci diedero una terapia a base di cortisone per il rossore degli occhi e per far scendere la febbre e non ricordo se anche antibiotici.

Comunque passò un mese, altre visite veterinarie ma la febbre non passava e l’emocromo iniziò a manifestare anemia tanto che dovemmo fargli fare una trasfusione. Dopo di essa, cinque giorni dopo la lo portammo nuovamente a visita, fecero nuovamente l’emocromo e risultò nuovamente fortemente anemico. Non si alzava, respirava affannosamente, venne fatto un eco che evidenziò anche dei problemi ai reni. Decidemmo, con il veterinario, con immenso dispiacere, di porre fine alle sue sofferenze, era il 16 agosto 2015. Adesso, fine gennaio 2016 decidiamo di far ritestare le femminucce, Minu l’ultima gattina portata dell’amica di mia moglie felv positiva e Pisellina, la sorellina di Nero che avevamo isolato poiché risultata allora negativa. Pisellina al test elisa risulta ancora negativa e, sorpresa, Minu positiva alla felv a marzo 2014 rimasta insieme a Nero sono alla sua morte diventa negativa. Con il veterinario, per paura di qualche falso negativo decidiamo di fare la Pcr. Anch’essa negativa, lui dice che non ha più niente e che forse si è trattato di un falso positivo allora. Io ho paura a metterla insieme all’altra e agli altri anche perché la veterinaria che fece il primo test elisa, dice che potrebbe essere in una fase latente e quindi un po’ positiva e un po negativa, io non so più che fare, ancora entrambe, anche pisellina benché negativa ai due test elisa fatti a distanza di circa 10 mesi, sono separatamente isolate e mi dispiace, cosa mi consiglia, è possibile che anche la PCR negativa , due giorni dopo l’elisa negativo, possa essere un falso? Possa non aver riscontrato il virus, essere latente e pertanto non rilevabile? Un falso positivo al elisa al primo test mi pare impossibile data la presenza di Nero felv anch’esso. rimango in attesa di una sua risposta e la ringrazio anticipatamente…

Tipo di consulto Veterinario Generale
Tipo di problema Test felv falso positivo o guarigione?

Risponde il dottor Fabio Maria Aleandri, Medico Veterinario e direttore sanitario del Centro Veterinario Aleandri, con sede in Roma. Per contatti diretti mail [email protected] www.ambvetaleandri.eu

 

 

 

Gentile Sig. I gatti che vengono a contatto con il virus della leucemia virale possono comportarsi in diversi modi. In linea di massima abbiamo:

1) gatti resistenti : Non si infettano, sono gatti che ho hanno una particolare resistenza innata o sono venuti a contatto con poco virus. Il maggiore fattore di resistenza è l’età (> 4 mesi)

2) gatti con infezione transitoria : sviluppano una infezione transitoria “regressiva” che viene eliminata dal sistema immunitario. Sono quindi gatti che guariscono completamente e non esitano in una forma latente. Non sono viremici, non si ammalano e non trasmettono la malattia. Sono circa il 40% dei gatti che si sono infettati.

3) gatti con infezione latente : sono quei gatti che guariscono da una infezione transitoria possono sviluppare una forma di infezione latente asintomatica. Questi gatti hanno poche probabilità di sviluppare la malattia e/o di essere contagiosi a meno che l’infezione latente non si riattivi (per cause varie soprattutto per problemi che inducono una minore attività del sistema immunitario). Questi gatti sono circa il 30% dei gatti che vengono a contatto con il virus. possono rimanere infetti in maniera latente per 6-9 mesi, ma a volte anche per più di un anno

4) gatto che si ammalano : presentano il virus diffuso negli organi linfatici e persistente viremia con diffusione del virus. Si ammalano in tempi diversi , in linea di massima la mortalità è del 30% a sei mesi , del 60% a due anni e del 90% a 4 anni

Riguardo ai test trovare una positività in un gatto sano non ci permettete di capire se si tratta di gatto infetto in maniera transitoria  o persistente. Per questo i test vanno ripetuti a distanza di 30, 60 e 90 giorni. Generalmente i gatti con infezione transitoria nel giro di 3 mesi si negativizzano. Il problema è distinguere quelli che sono effettivamente guariti, da quelli che sono infetti in maniera latente. Infatti il test si negativizza in entrambi i casi. Potrebbe essere di aiuto una metodica detta PCR che va a cercare il genoma del virus nel midollo osseo e nei tessuti linfatici. Questo risulta positivo nei gatti infetti in maniera latente. La sua micia potrebbe appartenere a il gruppo guarito o a quello infetto in maniera latente. Può richiedere l’esecuzione della PCR per avere qualche indicazione in più.

Cordiali saluti

Dott. Fabio Maria Aleandri

Medico Veterinario

 

 

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Foto: Thinkstock

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