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Spedivano tartarughe in pacchi postali, per vendita illegale

Tartaruga

Una terribile violenza ai danni, questa volta, di tartarughe, è stata scoperta in Sardegna, al termine di una indagine condotta dalla sezione Investigativa del Servizio Cites del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Oltre 100 esemplari appartenenti, tra l’altro, a specie protette, venivano spediti per il commercio illegale all’interno di pacchi postali e le loro zampe nonchè la coda, erano avvolte nel nastro adesivo. Il fatto è stato scoperto, a seguito del sequestro di due pacchi postali avvenuto alla dogana di Santa Teresa di Gallura, che contenevano almeno dodici tartarughe mediterranee, facenti parte di specie tutelate dalla convenzione di Washington.

Il controllo, ha interessato molte città italiane e, soprattutto, Palermo, Benevento, Siena e Como e a casa di parecchie delle persone tenute sotto controllo, sono stati trovati degli esemplari. Erano già pronti ad essere spediti, ad esempio, dei pacchi che si trovavano ad Olbia e ad Alghero. Il traffico illegale, secondo quanto si evince da i primi controlli, aveva una vasta portata, una fitta rete che coinvolgeva tanti luoghi e altrettanti individui. Una sorta di e-commerce, per lo scambio di animali protetti che avveniva, in particolare, tramite la più sicura rete internet.

Al momento comunque, è da escludere che siano stati individuati tutti i protagonisti della vicenda, ma gli inquirenti pensano che dietro possa trovarsi un clan ben organizzato che da tempo si occupa di commercio nel settore. Gli indagati, comunque, sono accusati di maltrattamento di animali e violazione delle norme dettate dalla Convenzione di Washington, che controlla le specie in via di estinzione. Le tartarughe sequestrate sono molto e tra queste si trovano, oltra alla Testuggine greca e la Testuggine di Hermann, la Testuggine marginata che si trova quasi esclusivamente in Sardegna, che solo in Germania viene venduta a circa 1000 euro e 5000 in Giappone.

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