Dandie Dinmont Terrier, il più buffo dei Terrier

Dandie Dinmont Terrier

Il nome di questa simpaticissima razza canina viene fuori dalla penna di uno scrittore e la storia di come questo piccolo Terrier è diventato famoso in tutto il mondo è la dimostrazione di come spesso, è la vita vera che copia il mondo della fantasia e della letteratura, e non l’arte dello scrivere che si ispira alla vita reale.

Indipendentemente dal fatto che il Dandie Dinmont Terrier si sia fatto valere per la caccia alla volpe, al tasso, alla donnola e alla lontra, in tutta Europa, il piccolino deve la sua fama allo scrittore, inventore tra l’altro del romanzo storico, Sir Walter Scott, che nel 1815 scrisse un libro intitolato Guy Mannering. Il protagonista era un certo Dandie Dinmont, che possedeva sei pepati Terrier, di dedizione e valore sorprendente: Vecchio Pepe, Vecchia Senape, Giovane Pepe, Giovane Senape, Piccolo Pepe e Piccola Senape! Erano ben tre generazioni di cani da caccia, come si può intuire dai loro nomi, flagello di “pantegane, ermellini, donnole, volpi e tassi”.

Il romanzo divenne mito, e i Dandie Dinmont moda. Se ne vedevano molti nei caffè, inglesi e non solo, tutti li desideravano e tutti leggevano e rileggevano il libro di Scott. Quello che colpisce del libro è lo stile, romantico in modo eccellente, e il modo in cui lo scrittore riesce a inserire i sei cani nello scenario scozzese, senza esaltarne la razza, ma rendendoli parte del magnifico paesaggio, e forse è questo il motivo che li ha resi così popolari; non la sublimazione di una razza canina, ma il modo in cui un cane, e questo cane in particolare, può essere parte di un tutto naturale in modo perfetto.

I film Disney e gli animali domestici

Aristogatti

Sappiamo benissimo come la Disney e proprio il carissimo Walt Disney in persona, si siano sempre interessati agli animali, studiandone le caratteristiche e rendendoli degli eroi per grandi e piccini. Film come Il Libro della Giungla o Il Re Leone sono rimasti nella storia proprio per il modo in cui il mondo animale riesce a insegnarci come vivere e personalmente credo che indipendentemente dall’arrivo del 3D, o delle nuovissime particolari tecniche di animazione, ogni bambino dovrebbe guardare Dumbo, Biancaneve e i Sette Nani, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie, non dovrebbe perdersi nessun film Disney, con un occhio di riguardo rispetto a quelli realizzati dal signor Walt in persona, quindi fino al 1966 (Il Libro della Giungla è del 1967 ed è stato lasciato incompiuto da Walt Disney).

Il nostro breve percorso tra i film Disney che parlano di animali domestici parte proprio dai film più vecchi, quelli in cui è ancora riconoscibile la mano del grande ideatore e disegnatore di cartoni animati, per poi arrivare alle storie più moderne, sempre e comunque molto suggestivi ed affascinanti.

Basset Hound, il cacciatore d’alto lignaggio

Basset Hound (4)

Il Basset Hound discende dal Bloodhound, e il suo aspetto lo dimostra senza dare adito a dubbi. Fuori dalla Francia non fu mai conosciuto fino al 1863, quando partecipò alla prima esposizione canina che si tenne a Parigi. Da quel momento in poi è sempre stato un cane estremamente popolare, tanto che gli inglesi iniziarono una contesa tra il considerarlo un cane da caccia o un cane da compagnia, per perfezionarne la razza, e alla fine la spuntarono gli allevatori americani che hanno selezionato un cane buffo e simpatico, che mantiene il suo lusso e ama la vita casalinga pur mantenendo inalterate le sue caratteristiche da grande cacciatore.

E’ stato utilizzato quasi per tutti i tipi di caccia, innanzi tutto per il tasso, ma poi anche per la caccia alla volpe, al procione, all’opossum e allo scoitattolo, ma ha sempre avuto una naturale predisposizione anche per stanare i conigli e per far alzare in volo i fagiani. In più ha seguito anche le piste dei caprioli, dei lupi e degli orsi.  Davvero un cacciatore nato, il “Cyrano dei Cani”, è stato definito, proprio per quel lungo naso dal fiuto infallibile.

Il termine inglese basset, ovvero bassotto, deriva dal francese bas (basso), abbiamo infatti già detto che la razza ha origini decisamente francesi. Nella sua fisicità non riconosciamo solo la testa del segugio Bloodhound, ma anche il mantello del Foxhound e la fisicità, decisamente irrobustita, del Bassotto.

Scegliamo il nome per il nostro cucciolo!

Un cane non è completo senza il suo nome. Proprio come noi esseri umani. E’ molto difficile scegliere il nome giusto per un bambino, in fondo quando è ancora così piccolo non sappiamo come rispettare, attraverso il nome, quelle che saranno le sue caratteristiche fisiche e caratteriali. Lo stesso discorso vale anche per i cani!

Chiamare Macchia un Dalmata diventa banale, ma se poi il nostro cucciolo sviluppa una simpatica macchia sull’occhio, che magari lo caratterizza, perchè non ne ha altre sulle orecchie e sul collo? E’ un Rottweiler possiamo mai chiamarlo Bruto? E se invece poi il cucciolone si mostra schivo, riservato…. bruto? Insomma, ardua scelta. Innanzi tutto qualche semplice dritta allora.

I nomi che normalmente utilizziamo per gli esseri umani: Marco, Paolo, Carla, Camilla, Osvaldo, Piero, Silvia, Chiara. Diciamo che non è il caso, ma non per fare delle discriminazioni, ma proprio perchè i cani non sono esseri umani, hanno bisogno di nomi brillanti, freschi, spiritosi ma anche seri senza alcun problema, però non nomi di persona! I gusti sono gusti comunque e tutti sono liberi di fare quello che credono, ma un cane è più giusto che si chiami Black e non Luca! Poi ci sono casi e casi. Conoscevo un Basset Hound, e il suo nome era stato deciso già prima che arrivasse in casa: Ugo. Perfetto! Ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola.