In Italia, un litigio ogni 18 minuti per un pet senza guinzaglio

Un litigio in media ogni 18 minuti e circa 66 persone finite all’ospedale solo nel 2009: è quanto denuncia Aidaa, confermando che gli italiani amano molto i loro cani e sono disposti a difenderli con tutta la loro energia, quando per qualche motivo non sono graditi dagli estranei. Il problema principale, è legato al guinzaglio che i padroni spesso tendono ad omettere, non pensando però che esistono delle persone che pur rispettando gli animali hanno paura o comunque non gradiscono la loro presenza in piena libertà, ritenendoli a rischio aggressione. Sulla vicenda si potrebbe parlare per ore, perchè se da un lato si pensa che il proprio amico a quattro zampe, non farebbe del male ad una mosca, è anche vero che bisogna rispettare chi ha timore di una specie che non conosce bene.

Allarme nell’Unione europea: sono 21 mila i cani vivisezionati

Nell’Unione Europea la situazione sta diventando insostenibile e, attualmente, sembra che siano almeno 21 mila i cani vivisezionati, solo se parliamo dei dati raccolti a partire dal 2008. Se si volge lo sguardo alle altre specie, poi, le cifre non sono per niente consolanti e si parla di 330 mila conigli e 9 mila scimmie. Non è necessario essere degli animalisti incalliti per rendersi conto che si tratta di un vero e proprio allarme e che bisogna intervenire immediatamente, per salvare milioni di creature innocenti pronti a fare una fine atroce. I numeri sono stati resi noti dalla lettura del rapporto sulle statistiche relative al numero di animali utilizzati a fini sperimentali da tre anni, nei laboratori dell’Europa. La lotta è partita dalla Lega Antivivisezione la quale ha ricordato che il 56 per cento dei primati che vengono utilizzati a fini sperimentali vengono catturati, quando si trovano in natura e questo comporta dei traumi ancora maggiori. Ogni pet, quindi, accumula dei livelli di ansia e angoscia insostenibili, anche perchè non è abituato a stare al chiuso o al contatto continuo con gli esseri umani. Senza contare che poi, molto spesso, l’intero nucleo familiare viene sterminato per prendere l’esemplare migliore, pronto magari ad affrontare un viaggio transoceanico lunghissimo, all’interno di scatole minuscole rispetto alle sue dimensioni.

Adottare un animale

Adottare un animale è una scelta lodevole ma deve essere ben ponderata e soltanto chi ha le possibilità economiche, il tempo necessario da dedicare e, soprattutto, la voglia di allevare in casa una creatura che comunque richiede cure e affetto, dovrebbe farlo. Prendere un cucciolo abbandonagto da un ricovero, un rifugio, da un altra persona o, addirittura, dalla strada, in ogni caso, salva tanti esemplari da possibile morte e porta gioia a tutto il nucleo familiare. Quelli che arrivano da case accoglienti, magari all’inizio potranno rimpiangere le vecchie abitudini e di questo bisogna tenere conto. Se, invece, il pet è stato trattato male, o ignorato, potrebbe diventare timido, pauroso o scostante.

Storia della normativa contro i maltrattamenti animali: Germania 1933

Oggi ci occuperemo di analizzare la storia della normativa europea ed internazionale contro il maltrattamento degli animali: forse non tutti sanno che nella Germania nazista degli anni trenta, il cancelliere Adolf Hitler firmò la Legge sulla protezione degli animali chiamata Tierschutgesetz. Tale legge era suddivisa in quattro sezioni: crudeltà contro gli animali, misure per la protezione degli animali, esperimenti sugli animali vivi, provvedimenti e pene. Analizziamo in concreto cosa prevedeva tale normativa:

1) E’ proibito tormentare o maltrattare rudemente un animale senza necessità. Si tormenta un animale quando gli si causano ripetutamente o continuamente sensibili sofferenze o dolori. Il tormento non è necessario quando non serve ad un proposito razionale giustificabile. Si maltratta un animale quando gli si causa sensibile dolore: il maltrattamento è rude quando è connesso con uno insensibile stato della mente.

2) E’ proibito: trascurare un animale di cui si è proprietari, trattarlo o dargli una sistemazione che gli provochi sensibile dolore o sensibile danno; utilizzare non necessariamente un animale per ciò che chiaramente eccede le sue capacità o gli provoca sensibile dolore, o che, a causa delle sue condizioni, non è in grado di fare; utilizzare un animale per mostre, film, spettacoli, o altri pubblici eventi, in tutti i casi in cui questi eventi provochino all’animale sensibile dolore o sensibile danno alla salute, utilizzare un animale debole, ammalato, sovraffaticato o vecchio, per il quale l’ulteriore vita sia un tormento, per ogni altro proposito che non sia quello di causargli o procurargli una morte rapida e senza dolore.

E’ proibito abbandonare un animale domestico per liberarsi di lui; sviluppare o provare il potere dei cani sui gatti, sulle volpi e sugli altri animali; tagliare le orecchie o la coda di un cane più vecchio di due settimane, questo è permesso se è fatto con anestesia; eseguire una operazione dolorosa su di un animale in modo non professionale o senza anestesia, se l’anestesia in casi particolari è impossibile l’operazione deve essere eseguita in accordo con le regole veterinarie; uccidere un animale in un allevamento di pellicce a meno che non si usi l’anestesia ed in ogni caso senza dolore; alimentare forzatamente il pollame; strappare o tagliare le cosce delle rane vive.

Bambini e animali: amici del cuore

E’ difficile trovare un bambino che non vada d’accordo o che non sia attratto da un animale, soprattutto se vive con lui in casa. Fra gli amici a quattro zampe e i “cuccioli di uomo”, il rapporto è speciale, perchè entrambi hanno una sensibilità profonda e sono capaci di amare profondamente e incondizionatamente. Tuttavia, una famiglia con un bimbo di pochi anni deve fare tutti i calcoli del caso, prima di decidere quale pet è più indicato per le proprie esigenze. La scelta di prendere una qualunque specie tra le mura domestiche, è una condizione dalla quale non si può tornare indietro e anche i figli, grandi o piccini che siano, dovranno imparare termini quali il rispetto e la tolleranza e metterli in pratica.

Sperimentazione animale: battaglia parlamentare dei Radicali

Abbiamo presentato insieme al senatore Marco Perduca e con le senatrici Amati, Chiaromonte e altri emendamenti al testo in discussione alla commissione Sanita’ del Senato sulla sperimentazione animale, un testo che comunque e’ migliorativo dell’attuale legge nella giusta direzione di limitare sofferenze inutili agli animali e soprattutto di promuovere metodi alternativi riconosciuti come piu’ efficaci e piu’ affidabili.

L’annuncio è stato dato dalla senatrice dei Radicali Donatella Poretti, che in merito alla proposta specifica:

L’espressione ‘metodi di sperimentazione alternativi a quelli animali‘, comprende anche test su cellule staminali embrionali umane, sperimentazioni contrastate ideologicamente tanto che questa formulazione inizialmente prevista e’ saltata dall’ultima versione della direttiva europea recentemente approvata.

Animali e uomini: un legame fortissimo

Il legame che unisce l’uomo con gli animali è da sempre oggetto di studi e curiosità, questo perchè pur esistendo molte persone in grado di ignorarli o, peggio, maltrattarli, sembra che le due specie, in fondo, siano fatte per stare insieme e che i sentimenti reciproci siano fortissimi. Entrambi sembrano ottenere uno scambio molto positivo e il loro rapporto li arricchisce a vicenda,  per non parlare della sensibilità particolare degli esemplari del mondo della fauna, di fronte a malattie fisiche e mentali ancora oggi sotto stretta osservazione, da parte di ricercatori e scienziati. In ogni caso, qualunque esperimento in materia, conferma che coloro che possiedono un amico a quattro zampe, vivono più sani e felici.

L’istinto negli animali

Nonostante non tutti siano d’accordo negli ultimi anni, continuando a vedere gli animali molto simili nel modo di vedere e di vivere agli uomini, in realtà presentano un istinto che resta molto forte e, qualche volta, li porta pure ad azioni imprevedibili. Questo causa una loro prima reazione di fronte alle situazioni ritenute pericolose o preoccupanti. In realtà, tale elemento sarebbe presente pure negli esseri umani, ma rispetto a tutte le altre specie presenti al mondo sanno controllarlo e decidere a mente lucida. Un gatto, ad esempio, si innervosirà molto, di fronte ad una persona che si avvicina troppo ai cuccioli, ma il discorso cambierà del tutto se impara a fidarsi del padrone o di chi gli vive vicino. Ci sono cambiamenti di attenggiamento, magari dati dal cattivo intendimento di un evento, che possono verificarsi nonostante i lunghi periodi di addomesticamento.

Le essenze floreali per il benessere degli animali

La scelta delle essenze floreali per la cura degli animali da parte dell’uomo, è relativamente nuova, anche se persino i popoli dei secoli passati ne conoscevano gli effetti. Oggi, inoltre, ci sono in giro varie correnti di pensiero e non tutti si accostano alla medicina naturale, ritenendola in qualche caso troppo leggera e poco utile, a seconda del disturbo. In verità, però, gli stessi amici a quattro zampe e più in generale tutte le creature che riguardano il mondo della fauna, cercano dei vegetali che li facciano stare meglio o che siano in grado di migliorare il loro stato di salute.

Gli animali provano emozioni? Gli uomini se lo chiedono da sempre..

Chi possiede un amico a quattro zampe o un qualunque animale domestico, non avrà dubbi certamente: l’affetto che sanno mostrare, la capacità di essere tristi o estremamente gioiosi, mostrano che anche queste creature, possono provare delle emozioni. Tuttavia, per secoli, l’uomo si è chiesto chi fossero veramente  questi teneri esseri viventi e se fossero in grado di “sentire” tutto quanto intorno a loro. Un quesito che ha portato a consumare pagine e pagine di scritti in merito, fino a creare una letteratura ben nutrita su dubbi e constatazioni.

La vendetta di Kitty, torna al cinema un film dedicato agli animali

L’odio profondo che colpisce cani e gatti che non sono cresciuti insieme è cosa risaputa e ormai protagonista di molti detti popolari e la voglia dell’uomo di vederli, per una volta, collaborare, si è tradotta dieci anni fa in un lungometraggio divertente legato proprio alle due specie. Lo stesso che adesso ritorna nelle sale cinematografiche per il secondo capitolo, stavolta intitolato “Cani e Gatti-La vendetta di Kitty,” il sequel. I botteghini americani in quel periodo guadagnarono parecchio e adesso sperano di bissare il successo ed è già possibile vedere su internet il trailer italiano.

Protezione degli animali: via libera del Senato alle modifiche della Convenzione Europea di Strasburgo

Il Senato ha dato il via libera al Ddl del Governo che ratifica di fatto la Convenzione Europea di Strasburgo per la protezione degli animali: in particolare oggetto di attenzioni è la modifica della parte del testo relativa alla pena per chi sottopone un animale a mutilazioni fisiche ed il traffico illecito di cuccioli dai Paesi dell’Est. Il sottosegretario alla salute Francesca Martini esprime soddisfazione per la modifica ed auspica un iter rapido verso la ratifica definitiva (Fonte Il tempo).

Considero fondamentale che finalmente anche il Senato abbia dato il via libera ad un testo che senza dubbio rappresenta un passo in avanti di civiltà. Nel sottolineare che ritengo vada accelerato l’iter completo di approvazione del provvedimento, con l’ulteriore passaggio alla Camera dopo le modifiche del Senato, mi preme evidenziare come la parte riguardante l’introduzione illegale di cuccioli dai Paesi dell’Est, battaglia condivisa con il ministro degli Esteri Franco Frattini, abbia ricevuto pieno consenso da entrambi i rami del Parlamento. E’ necessario promuovere un cambiamento culturale che veda la relazione uomo-animale come indice di civiltà.

Susanna Tamaro racconta a Tuttozampe il suo rapporto con gli animali

La scrittrice Susanna Tamaro, da sempre amante degli animali e schierata in loro favore, ci ha gentilmente concesso una breve intervista che qui di seguito riportiamo. L’intervista verte principalmente sugli aspetti normativi e sociali del fenomeno dell’abbandono degli animali e dei maltrattamenti, oltre a piccole curiosità per i nostri lettori.

Signora Tamaro, innanzitutto grazie per la sua disponibilità e per averci dedicato un pò di tempo. Nel nostro portale ci occupiamo spesso di normative animali e news di cronaca, che spesso tragicamente, li hanno come protagonisti. Come valuta la situazione normativa del nostro paese relativamente alle tutela degli animali?

Credo che negli ultimi anni siano stati fatti dei grandi passi in avanti, sia dal punto legislativo, sia dal punto della coscienza sociale.  Il calo di abbandoni dei cani in queste ultime due estati mi sembra un ottimo sintomo. Certo, siamo straordinariamente indietro rispetto agli altri paesi europei. E c’è una garnde differenza da regione a regione. Basta confrontare il numero dei cani presenti nei canili a Trieste o a Bolzano, con quelli presenti in Calabria o in Sicilia…

Ritiene che possa essere fatto altro? Cos’è indispensabile per la corretta tutela animale?

Credo che, dal punto di vista legislativo, l’animale da oggetto dovrebbe diventare soggetto. Con la legislazione attuale, il furto di un cane viene equipatato a un furto di motorino, cioè di una proprietà, mentre è molto evidente che si tratta molto di più di una proprietà. Inoltre dovrebbe essere fortemente monitorato il territorio per contrastare gli abusi venatori che sono una costante nel nostro paese. Basti pensare al caso del povero sacerdote ucciso in un posto dove non si poteva sparare   e in una stagione in cui non si poteva sparare.  E poi bisogna continuare con la campagna di sensibilizzazione e lavorare molto sulla sterilizzazioni dei cani e dei gatti.

Altavilla Irpina: soddisfazione dell’on. Francesca Martini per la revoca dell’ordinanza sull’abbattimento dei randagi

Era soltanto una provocazione“, ha fatto sapere Alberico Villani, il sindaco di Altavilla Irpina che nei giorni scorsi aveva fatto scoppiare la polemica, con la proposta di sopprimere tutti quei randagi che possono essere considerati “pericolosi” per la comunità. In questo modo lo stesso Comune, ha provveduto ad annullare e revocare quella che è una ordinanza illeggittima ed in contrasto con il diritto. La soddisfazione da parte del sottosegretario alla salute con delega alla Medicina Veterinaria, Francesca Martini, non è tardata ad arrivare anche perchè la stessa era intervenuta immediatamente a richiamare il primo cittadino al rispetto delle leggi vigenti in materia di tutela degli animali. Per questo ha commentato: ”Sono soddisfatta perche’ hanno prevalso il buon senso e la legalita’, infatti l’ordinanza emanata dal Sindaco non teneva conto delle leggi vigenti che sanciscono il divieto di uccisione degli animali d’affezione e l’obbligo di tutelarne la salute e il benessere. La soluzione al randagismo non puo’ essere un atto di incivilta’ e crudelta’.Fra i doveri di un Sindaco vi e’ quello di far rispettare le norme in vigore e non istigare a commettere reati. E’ giusto che le Istituzioni si adoperino per tutelare l’incolumita’ pubblica ma cio’ non si ottiene con la legalizzazione di atti di intolleranza e di violenza nei confronti di cani randagi.Al contrario la prevenzione puo’ essere attuata solo promuovendo il rispetto degli animali e la corretta relazione uomo-animale”, come riportato sul sito dell’Asca.