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Storia di un gatto ed altri animali a due zampe

storia gatto maltrattamentiOggi vogliamo raccontarvi la storia di un gatto e della sua convivenza con l’essere umano, spesso “bestiale”, nel senso negativo del termine. E’ un bel po di tempo che non ci occupiamo di questioni assurde che riguardano i maltrattamenti degli animali, ma aver letto dell’ennesimo micio chiuso in un sacchetto per l’immondizia e lanciato dal finestrino di un auto in corsa, noi di Tutto Zampe siamo decisamente balzati sulla sedia: è profondamente incivile buttare spazzatura dall’autovettura, come definire chi addirittura getta un essere vivente? E’ accaduto a Milano.

Il gatto in questione è stato comunque fortunato (o forse l’essere umano è stato fortunato, si è rivalutato in quanto specie?): un passante ha notato vicino ad un cassonetto un sacco chiuso con qualcosa all’interno che si muoveva. Il micio con una delle sue vite in più, in pessime condizioni, era riuscito a chiedere aiuto! Il soccorritore è stato pronto ed efficace: ha chiamato l’ENPA di zona e l’ha attesa cercando di tranquillizzare il gattino e prestandogli le prime cure. I veterinari sopraggiunti dopo poco, hanno trovato il felino in ipotermia, una frattura alla zampa ed una escoriazione sul muso. Proprio da queste ferite si presuppone in lancio in corsa dall’auto: il gatto, chiuso nel sacco non è riuscito ad atterrare nel modo dovuto.

Perché tanta crudeltà? Il fatto non sarebbe giustificato nel caso di un randagio rumoroso o dispettoso, ma lo è ancora meno se si considera che l’involontario protagonista è un micio domestico, con tanto di collare antipulci. Attualmente non ci sono testimoni … ma si stanno cercando. Spiega Ermanno Giudici presidente e capo delle Guardie Zoofile dell’Enpa di Milano:

“Purtroppo continuano a manifestarsi fenomeni di violenza inaudita che vedono vittima piccoli animali indifesi. Il nostro compito è riuscire a individuare queste persone per poter procedere alla denuncia dei maltrattamenti. Invitiamo chiunque possa aver assistito alla scena, a mettersi in contatto con la nostra sede scrivendo alla mail dell’associazione”.

Che dite spargiamo la voce?

Foto: Thinkstock

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