Fotografa il tuo animale domestico, diventerà un francobollo (fotogallery)

francobollo animali foto 5Dopo calendari, book di moda e campagne pubblicitarie disparate, ecco che gli animali domestici conquistano un altro posto d’onore nelle nostre vite, colonizzando con le loro tenere sembianze nientepocodimenoche i francobolli. L’idea parte nel gennaio del 2009, esattamente il 15 del mese, quando viene bandito un concorso dal titolo “Fotografa il tuo animale domestico“.

A indirlo l’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica. Requisito per partecipare essere cittadini residenti della Repubblica di san Marino e amare il proprio amico a quattro zampe. Cani e gatti, dunque, ma non solo. Anatre, oche, iguana, criceti, coniglietti, sono diventati modelli d’eccezione dei francobolli.

Molossi: Mastiff, Bullmastiff e Mastino Napoletano

Mastiff

Della famiglia dei Molossidi fanno parte il Mastiff, il Bullmastiff e il Mastino Napoletano. Anche il Dogue de Bordeaux è un Molosso, ma apriremo una parentesi solo per lui e per la sua storia. Tutti questi cani derivano dal Mastino d’Oriente, definito il Molosso per l’appunto.

Mastiff

Il Mastiff è un cane di grossa taglia, massiccio, vigoroso, ben costruito, potente. Nessun canide ha un’ossatura simile alla sua. L’altezza va dai 75 agli 80 centimetri, il peso dai 70 ai 90 chilogrammi. La testa è massiccia, larga, rettangolare, gli occhi sono piccoli e color nocciola, il naso grande e nero, le orecchie attaccate alte, arrotondate e ricadenti. Il mantello è a pelo corto e fitto, e i colori variano dal fulvo chiaro, giallastro, al fulvo cinerino, fino al fulvo deciso e al nero.

Le numerose selezioni hanno eliminato la grande ferocia che per molti secoli ha caratterizzato questo cane. Oggi lo conosciamo come un animale mansueto, equilibrato, desideroso di affetto e buonissimo con i bambini. Se ben addestrato si dimostrerà un ottimo cane da guardia.

Animali domestici e influenza A: cosa c’è da sapere

animali domestici e influenza A

Si fa un gran parlare di influenza A e di virus H1/N1 nell’uomo e da qualche giorno anche negli animali, e più precisamente su quelli domestici, soprattutto da quando è giunta la notizia che negli Stati Uniti, un gatto è stato colpito dall’influenza A.

Ad insospettire i padroni del micio in questione, sono stati i suoi frequenti starnuti, gli occhi lucidi e il suo continuo sonnecchiare; dopo averlo visitato, il veterinario gli ha fatto fare una serie di analisi dalle quali è risultato che il gatto aveva contratto il virus H1/N1, passatogli probabilmente dai padroni che ne mostravano i sintomi. Questo del gatto dello Iowa è il primo caso di influenza A sui felini, perché fino ad adesso il virus aveva colpito maiali, furetti ed uccelli.

Infatti, secondo gli esperti, gli animali più propensi ad ammalarsi dei virus che si solito colpiscono gli umani sono proprio i maiali, i cavalli, i furetti e gli uccelli, quindi il fatto che sia successo a un gatto, costituisce un episodio sporadico, in quanto l’influenza non è una malattia tipica dei felini, i quali si ammalano solo di virus respiratori particolari.

Miss Nanette, abiti da sposa per cani (fotogallery)

abiti da sposa cani foto 10In molte famiglie l’animale domestico è così integrato da ritenere impensabile non renderlo partecipe di eventi importanti che riguardano la sfera privata dei proprietari. Che dire dei matrimoni? Se ci si sposa il nostro amico a quattro zampe non può non presenziare alla cerimonia. Molte coppie si sono conosciute proprio grazie ai cani, magari al parco durante la consueta passeggiata fatta ogni giorno alla stessa ora, e sono in molti ad asserire che Fido renda più agevole ai single conoscere nuove persone, cuccare, come si dice in gergo.

Ebbene ma per un matrimonio ci vuole l’abito adatto e questo vale anche per i cani (o no?). Niente paura, a questo ci pensa Miss Nanette, una maison di moda a quattro zampe, con protagonisti modelli degli adorabili cuccioloni, chic e vanitosi e senza alcun dubbio glamour. E Nanette è il nome di un cane che con la sua eleganza continua ad ispirare i designers.

I Molossi, la storia e le leggende

MolossiIl cane Molosso fu visto per la prima volta nell’antica Grecia e nell’antica Roma. Alcuni sostenevano che esso fosse l’antico Mastino Tibetano portato in Grecia da Alessandro Magno, oggi si pensa invece che il Molosso sia stato portato in Inghilterra dai Fenici, e che da questo cane discenda il Mastiff, o Mastino Inglese. Veniva chiamato anche Bandog, Dogue o Alano, ma il nome che gli rimase e che è giunto fino a noi è proprio Mastiff, dal francese massif.

Il Molosso ha da sempre rispettato la potenza che riesce ad incarnare, con le sue spalle possenti e il pelo ispido. Quando Marco Polo ne vide uno per la prima volta, in visita dal Gran Can, raccontò che i Molossi d’Oriente erano così forti e potenti che ogni uomo che doveva partire per un viaggio ne portava due con sè. Questo avveniva perchè gli uomini incontravano i leoni lungo il loro cammino e due Molossi erano perfettamente in grado di attaccarne uno e anche se il leone si rivoltava contro di loro non poteva far altro che soccombere.

In Gran Bretagna, visto il numero molto elevato di cani da caccia, il Molosso venne impiegato principalmente per il combattimento contro i tori. In realtà uno dei principali usi che è sempre stato fatto di questo cane è quello di fedele compagno da guerra, un vero e proprio soldato, conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua funzione di accompagnamento e attacco tra le truppe e tra i conquistatori.

Cavalli: il decalogo del benessere in vigore anche per gli equini

decalogo benessere cavalli

Dopo il decalogo del benessere al quale devono attenersi i proprietari di cani e gatti, arriva quello dedicato ai cavalli. Il Codice per gli equini, presentato nell’ambito della Fieracavalli di Verona, servirà a preservare i cavalli dai maltrattamenti e garantire loro il benessere che si meritano. Basta quindi con gli sfruttamenti, addio al suo utilizzo come mezzo di trasporto turistico nelle più famose città d’arte, adesso chiunque possieda un cavallo dovrà attenersi alle regole presenti nel decalogo, pena salatissime multe.

Tra le raccomandazioni previste dal decalogo c’è l’obbligo di offrire all’animale una ciotola d’acqua capiente, piena e sempre pulita e cibo di buona qualità e senza muffa, e di ospitarlo in un box dotato di pavimento antiscivolo e di scolo dell’acqua; ad essere regolate sono sia le attività quotidiane del cavallo, che dovrà, cioè, avere a disposizione uno spazio ampio per l’attività fisica e dovrà essere addestrato per un certo periodo di tempo, sia in quelle straordinarie, come i trasferimenti, che dovranno avvenire in convogli non troppo stretti e dotati di alcuni servizi.

Il calendario 2010 di United Bamboo, modelli d’eccezione i gatti (fotogallery)

calendari-2010-united-bamboo-foto3Torniamo a parlate di animal glamour e del riuscito connubio che si sta verificando da qualche tempo tra i nostri amici a quattro zampe e i designers di moda. Se ieri vi abbiamo presentato la galleria Ritratto di signora con cane, realizzata dal noto fotografo Giovanni Gastel con i cani dei vip, oggi passiamo a parlare dei gatti protagonisti del calendario 2010 di United Bamboo.

Sono loro infatti i modelli d’eccezione dei vestiti della nuova collezione della nota etichetta. Tutti capi riadattati nelle misure ai sinuosi corpi di bellissimi gatti che faranno da testimonial al brand. Gli stilisti non sono certo nuovi ad utilizzare gli animali per pubblicizzare le loro creazioni. Prada lanciò questa moda in una sfilata piena di abiti con su raffigurati stampe di gatti di ogni tipo.

Spesso i gatti e i cani hanno accompagnato sfilate, partecipato a servizi fotografici e si sono create intere linee di moda apposta per loro, anche di griffes prestigiose come Cavalli, per fare solo un nome.

Basset Hound, il cacciatore d’alto lignaggio

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Il Basset Hound discende dal Bloodhound, e il suo aspetto lo dimostra senza dare adito a dubbi. Fuori dalla Francia non fu mai conosciuto fino al 1863, quando partecipò alla prima esposizione canina che si tenne a Parigi. Da quel momento in poi è sempre stato un cane estremamente popolare, tanto che gli inglesi iniziarono una contesa tra il considerarlo un cane da caccia o un cane da compagnia, per perfezionarne la razza, e alla fine la spuntarono gli allevatori americani che hanno selezionato un cane buffo e simpatico, che mantiene il suo lusso e ama la vita casalinga pur mantenendo inalterate le sue caratteristiche da grande cacciatore.

E’ stato utilizzato quasi per tutti i tipi di caccia, innanzi tutto per il tasso, ma poi anche per la caccia alla volpe, al procione, all’opossum e allo scoitattolo, ma ha sempre avuto una naturale predisposizione anche per stanare i conigli e per far alzare in volo i fagiani. In più ha seguito anche le piste dei caprioli, dei lupi e degli orsi.  Davvero un cacciatore nato, il “Cyrano dei Cani”, è stato definito, proprio per quel lungo naso dal fiuto infallibile.

Il termine inglese basset, ovvero bassotto, deriva dal francese bas (basso), abbiamo infatti già detto che la razza ha origini decisamente francesi. Nella sua fisicità non riconosciamo solo la testa del segugio Bloodhound, ma anche il mantello del Foxhound e la fisicità, decisamente irrobustita, del Bassotto.

Il cane Volpino: caratteristiche e comportamento

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Del Volpino si dice che fu il cane dell’uomo delle caverne, perché sono stati trovati dei fossili neolitici che lo raffigurerebbero, anche se la sua prima immagine ufficiale risale al tempo dei Faraoni. Il suo nome deriva dalla parola “volpe” ed è considerato una delle razze di cane più elegante

Il Volpino è un cane di piccola taglia, la cui altezza raggiunge nei maschi i 30 centimetri e nelle femmine i 28; anche il peso è piuttosto contenuto: non supera mai 5 chilogrammi. La sua struttura fisica è alquanto armoniosa, possiede il muso allungato, le orecchie a punta, il collo molto eretto e gli occhi color ocra molto espressivi. I colori del mantello più ricorrenti sono il bianco, il rosso e la sfumatura dello champagne; il pelo è molto folto e lungo sul collo e sul corpo, tranne che sui piedi, sul muso e sulle orecchie.

I pesci alghivori e detritivori

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Una volta resa ospitale la nostra vasca, occorre pensare ai primi pesci da introdurre. Dato che i valori chimici saranno ancora soggetti a variazioni più o meno ampie, è meglio introdurre pesci resistenti ed adatti a diversi tipi di acqua. Nella scelta di questi pesci, i primi da inserire dovrebbero essere pesci alghivori e detritivori.

I pesci alghivori permettono innanzitutto di mantenere fin da subito sotto controllo le prime alghe che  si formano in vasca a causa della tipica abbondanza di nutrimenti e del tempo di ripresa delle piante dopo la piantumazione dell’acquario. Alcuni di loro sono inoltre pesci resistenti, longevi e vivaci, adattissimi quindi ad essere i primi ospiti.

Tra questi pesci, suggeriamo i Crossochelius Siamensis, e Garra, mentre occorre prestare attenzione alla dimensione e alla eccessiva vivacità di Ancistrus, Gyrinochelius e Epalzeorhynchus Siamensis, che crescendo tendono a raggiungere dimensioni attorno ai 15-20 cm e possono essere fonte di stress agli altri pesci. Inoltre, è necessario prevedere l’acquisto di almeno due o tre esemplari, dato che questi pesci possono soffrire il fatto di essere i soli della propria specie.

Gli aristocani, i quadrupedi più viziati d’Italia appartengono ai vip (fotogallery)

ritratto di cane con signora foto 2I cani dei vip ereditano vizi e capricci da star e trascorrono molte ore a farsi fare belli e contemplare. Forse perchè devono mettersi spesso in posa al fianco dei loro beniamini paparazzati a tutto spiano. Stavolta gli amici a quattro zampe delle donne celebri sono oggetto di una mostra dello stimato fotografo di moda Giovanni Gastel dal titolo che gioca sul noto film di Luchino Visconti: Ritratto di cane con signora, in esposizione per beneficenza nelle vetrine della Rinascente a Milano.

E’ la prima volta che il celebre fotografo fa entrare i cani nei suoi scatti modaioli. E quale migliore occasione visto che i proprietari dei cani, soprattutto quelli ricchi, non badano a spese per abbellire i loro pets, e considerando anche che sorgono magazine interamente dedicati all’animal glamour, con in copertina le ultime creazioni di stilisti famosi come Cavalli per citarne solo uno, consacrate proprio alla moda a quattro zampe?

Lo Shar Pei, il cane dragone

shar pei

Shar Pei significa cane di sabbia, nome che probabilmente deriva dalla consistenza della sua pelle. Il mantello dello Shar Pei forma sulla sua testa una serie di rughe e di aggrottamenti così particolari che lo rendono unico al mondo. Le prime tracce della loro presenza risalgono alla dinastia Han, in Cina, nel 220 d.C. Erano dei cani da pastore, da caccia e da guardia e venivano utilizzati anche per i combattimenti con cani delle stessa specie o di altre razze. I combattimenti tra cani sono sempre stati molto apprezzati in Cina, purtroppo.

Quando si instaurò il regime comunista lo Shar Pei rischiò di estinguersi. In realtà ci furono grossi problemi per tutti i cani e per i loro padroni. Il possesso di un cane comportava, per legge, sanzioni severe, non solo economiche ma anche corporali, e in più, tutti i cani che venivano incontrati in giro per le città venivano uccisi. Questo dipendeva dal segnale di benessere che veniva dato dal possedere un cane e una razza come lo Shar Pei, definita aristocratica e da sempre appartenuta alle corti dei grandi imperi, era assolutamente da eliminare. Un cane guerriero tanto nobile era il sinonimo di tutto ciò che la dittatura comunista voleva che la gente dimenticasse. Fortunatamente grazie agli sforzi di un uomo, Matgo Law, di Hong Kong, rimasero in vita un numero sufficiente di cani, venne chiesto l’aiuto al resto del mondo per la loro salvaguardia e lo Shar Pei è arrivato fino a noi, diventando oltretutto un cane da compagnia molto apprezzato e amato dai bambini.

Criceto: il principe dei roditori

criceto russo

I criceti sono piccoli roditori che appartengono alla famiglia delle Cricetidae, molto diffusi in Italia come animali da compagnia. I criceti più diffusi sono quelli siriani, o dorati, e tutti quelli russi, vale a dire: il criceto Campbell, quello russo siberiano o Winter White e il Roborovskij.

Tutti i criceti che si trovano comunemente in commercio sono di piccola taglia, e quindi hanno una lunghezza che va dai 5 ai 14 centimetri per un peso di circa 20-80 grammi. Possiedono una folta e abbondante pelliccia e lunghe vibrisse che rappresentano i loro organi di senso quando si spostano al buio: infatti i criceti sono animali notturni. La caratteristica principale e generale dei criceti è che sono dotati di tasche guanciali molto espandibili per la conservazione e il trasporto del cibo. I quattro incisivi dei criceti sono piuttosto lunghi, affilati e a crescita continua, e vengono utilizzati sia per difendersi che per aprire i vari semi.

I criceti, essendo animali notturni, tendono ad essere attivi dal tramonto fino alle prime ore del mattino, mentre dormo per il resto della giornata; Sono molto territoriali e quindi è sconsigliato l’allevamento in gruppo o in coppie con esemplari dello stesso sesso, perché finirebbero con il litigare, anche in modo pesante, per tutto il tempo, anche se fossero stati messi nella stessa gabbia fin da piccoli. Maschi e femmine possono convivere tranquillamente, ma se opterete per questa soluzione dovrete aspettarvi frequenti cucciolate.

I criceti: razze e origine

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I criceti, simpatici roditori sempre più diffusi nelle nostre famiglie, apparentemente possono sembrare tutti uguali ma in realtà vi sono razze e tipologie molto diverse tra loro. Il criceto dorato (Mesocriceti Aratus) è forse quello più diffuso, color miele: di origine siriana, è uno dei più grandi con i suoi 18-20 cm di lunghezza per circa 150 grammi di peso.

Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi: la particolarità di questi animali è il temperamento molto indipendente e territoriale. Quando raggiungo la maturità, circa a 2 mesi dalla nascita, è meglio tenere gli animali in gabbiette separate per evitare combattimenti: i criceti dorati vivono circa tre anni, in doppio in ambiente naturale.

Altro criceto diffuso è il Winter White (Phodopus Sungorus), originario della Siberia, venne importato in Europa negli anni settanta come cavia da laboratorio: sono piccoli, circa 10 cm per 30 grammi e chiari, con una bella pelliccia folta anche sulle zampe. Il mantello diventa quasi tutto bianco in inverno, quando si schiarisce: proprio per questa particolarità viene chiamato Bianco Inverno. Sono animali curiosi e docili, vivono circa due anni.