Pastore tedesco: il cane e la metafisica

Pastore Tedesco (9)Abbiamo già parlato del Pastore Tedesco, anzi, è stato il primo cane di cui abbiamo parlato su TuttoZampe proprio perchè è come se fosse il re della foresta, l’idea di cane che a tutti viene in mente quando si parla di cani, l’amico leale e fedele per eccellenza, il cane da caccia, il cane poliziotto, il cane messaggero di guerra, il cane per i non vedenti, il cane da salvataggio, il cane buono per tutti i mestieri e tutte le stagioni, quello che ognuno vorrebbe avere.

In realtà il motivo per cui ho deciso di trattare di nuovo di questa razza va un po’ al di là del Pastore Tedesco in sè, delle sue mille qualità e della sua fama di cane quasi perfetto, il motivo per cui scrivo riguarda un libro, uscito nel 1976 e che ancora oggi rimane uno dei testi migliori, un classico, della comunicazione tra le specie: Kinship with All Life, di J. Allen Boone.

Boone era il padrone di Strongheart, un bellissimo ed intelligentissimo Pastore Tedesco, che compariva con  successo in molti film di Hollywood e in tanti spot televisivi. Il cane diventa l’interlocutore dell’autore, che è convinto che Strongheart sia proprio in grado di rispondergli telepaticamente, e gli pone tante domande, che possono unirsi tutte in un’unico quesito senza risposta, fin dalla notte dei tempi: quale è il significato della vita? Ebbene, Strongheart è stato in grado di svelare a Boone una parte di questo segreto.

Le abitudini e i comportamenti del criceto

abitudini dei criceti

Le abitudini del criceto. Il criceto è un animale estremamente curioso e vivace, ma allo stesso tempo si intimorisce facilmente per quello che non conosce; è un grande abitudinario è per questo non ama i rumori troppo forti ed essere disturbato, soprattutto durante il giorno, cioè quando dorme: essendo un animale notturno, le sue attività inizieranno al tramonto, e anche se le sue abitudini non coincidono con le nostre, dovremo cercare di rispettarlo e non infastidirlo.

Mai tenere un criceto in una gabbia troppo piccola o non farlo mai uscire: questo animale, come tutti i roditori ama camminare e curiosare in giro e un’inattività forzata, oltre che dannosa per la sua salute, è una violenza alla sua natura. Il criceto è un animale molto pulito che ama lavarsi spesso, rispettate, quindi, questa sua abitudine e provvedete a pulire spesso la gabbia nella quale vive. Questo roditore ama fare scorta di cibo in previsione di eventuali momenti di carestia; assodato che in cattività non la proverà, dobbiamo comunque rispettare questa sua attitudine, e offrirgli sempre cibo in abbondanza in modo da non fargli venire l’ansia della sua mancanza.

Il comportamento del criceto nei confronti dell’uomo. Il criceto sa convivere con l’uomo, soprattutto se viene allevato fin da piccolo; attenzione, però: se non viene “maneggiato” con cura potrebbe irritarsi e mordere.

L’anagrafe canina

cagnolino

L’anagrafe canina, ormai presente obbligatoriamente in tutti i comuni italiani, è un semplice sistema di registrazione dei cani presenti in tutto il territorio nazionale: è stata istituita con la Legge regionale 20 gennaio del 1997 poi successivamente modificata. Il sistema dell’anagrafe canina è informatizzato: è il proprietario del cane a doversi attivare per poter registrare il proprio amico a quattro zampe tempestivamente.

Il cane deve essere registrato presso l’ufficio dell’anagrafe canina in modo da poterlo identificare associandolo al padrone: in sostanza il cane è individuato attraverso razza, sesso, colore ed i tratti salienti, un codice numerico presente in un microchip inoculato sottocute all’animale ed il padrone, cui il codice fa riferimento. Il proprietario o il detentore di un cane deve provvedere a far identificare e registrare l’animale a partire dal secondo mese di vita con l’applicazione del microchip, che deve avvenire ad opera esclusiva del veterinario.

Dopo l’applicazione del microchip il padrone del cane deve effettuare la registrazione nell’anagrafe canina degli animali, al termine della quale verrà rilasciato un certificato di iscrizione che dovrà accompagnare l’animale per tutta la vita, anche ad esempio in caso di passaggio di proprietà. L’iscrizione all’anagrafe canina è estremamente importante in quanto permetterà di risalire al proprietario del cane in caso di smarrimento (o di abbandono): un servizio innovativo ed indispensabile per la tranquillità dei nostri amici animali e dei padroni e per ridurre il fenomeno dell’abbandono.

Il raffreddore nel gatto

raffreddore gattoI gatti, proprio come gli umani, possono contrarre l’influenza e soffrire di sindromi da raffreddamento. Mentre i casi lievi possono essere curati a casa, molte volte è necessario il consulto del veterinario che prescriverà un ciclo di antibiotici.
Se il vostro gatto ha lacrimazione dagli occhi, il naso che cola e frequenti attacchi di starnuti, anche violenti, è chiaro che sia stato affetto da raffreddore. Un’infezione delle vie respiratorie superiori, più o meno grave, è la causa principale che determina i classici sintomi influenzali.

Può capitare, però, che a causare la lacrimazione degli occhi e gli starnuti sia una qualche forma di allergia di cui soffre il gatto. I gatti che soffrono di raffreddore provocato da allergia, al contrario di quelli colpiti da influenza, starnutiscono anch’essi molto ma non diventano apatici e non sviluppano febbre.
I gatti piccoli e i gatti anziani sono più esposti a raffreddori violenti perchè hanno un sistema immunitario ancora poco sviluppato nel caso dei cuccioli e indebolito se si tratta di esemplari più avanti con gli anni.

Cani di piccola, media e grande taglia

scottishPensavo già da un po’ di parlare, sempre in breve e sempre in forma di consigli su cui riflettere, delle taglie dei cani e anche della scelta e decisione di prendere un cucciolo che chiaramente deve portare alla valutazione di tutta una serie di accorgimenti, tra i quali anche lo spazio che un cane occupa, non solo nella nostra vita, ma anche nella nostra casa! Ho trovato un paragrafo molto interessante su uno dei tanti libri sui cani che ho a casa e ho pensato che potesse essere una cosa carina riportare le informazioni che ci sono, che potrebbero essere utili se state pensando di prendere un cane e la rete può rivelarsi utile con i suoi suggerimenti, con le opinioni dei padroni e con ciò che ognuno di noi può esprimere quando si parla di cani.

Prima di concentrarmi su un discorso che riguarda le razze voglio, per l’ennesima volta, soffermarmi sul discorso canili. Prima di decidere di prendere un cane di razza chiedetevi se non sia il caso di fare un giro nel canile della vostra città, magari lì potrete trovare anche un cucciolo (non per forza un cane adulto, se avete dei bambini e preferite regalare loro un cane piccolino e non uno già grande) o comunque un compagno di vita che farà al caso vostro e gli donerete una casa, diventerete la sua famiglia e gli farete anche dimenticare un passato, che per i cani dei canili a volte è brutto e triste. Detto ciò, ognuno fa quello che sente, magari avete già avuto tanti cani trovatelli, o vi prendete cura dei cani del quartiere e in fondo non si può giudicare una persona se decide di prendere un Boxer, un Setter, un Chihuahua o un Bassotto invece di prendere un cane meticcio da un canile! Che poi non è nemmeno detto che in un canile non possiate trovare proprio la razza che da sempre desiderate!

Le malattie dermatologiche del gatto (R-U)

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Oggi concludiamo la nostra panoramica sulle principali malattie dermatologiche dei gatti; ieri abbiamo conosciuto eczema, forfora e papilloma, oggi è il turno di rogna, tigna, tricofizia e ulcera labiale.

Rogna. La rogna dei gatti è detta sarcoptica, perché è provocata da un acaro chiamato sarcoptes cati; in caso di attacco di rogna, il gatto sentirà un prurito molto forte, che lo porterà a grattarsi con molta foga, fino alla caduta di ciuffi di pelo. Di solito, le zone più colpite dalla rogna sono la testa e gli arti inferiori; per fortuna, questa malattia e curabile con l’ausilio di pomate e lozioni consigliate dal veterinario.

Tigna favosa. La tigna è una dermatite provocata da alcuni funghi che si attaccano al gatto con il contatto con alcuni topi che ne sono portatori; la tigna si presenta con arrossamenti e croste con avvallamenti centrali che ricordano i favi degli alveari: da qui la denominazione “favosa” per questo tipo di tigna. Le zone più colpite sono gli arti, la testa e l’addome; la tigna è una malattia curabile sia con gli antibiotici, sia applicando delle apposite pomate sulle croste provocate dai funghi.

Hachikō, esempio di fedeltà

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La storia odierna è quella di Hachikō , un cane di razza Akita nato nel 1923 e vissuto in Giappone: venne adottato ancora cucciolo da Hidesamuroh Ueno, un professore universitario che ogni mattina si dirigeva alla stazione per andare a lavorare. Il fedele cane lo accompagnava al mattino e ritornava a prendere, ogni giorno. Purtroppo però un giorno il padrone Ueno muore mentre si trova al lavoro a causa di un attacco cardiaco: il piccolo Hachikō non sa nulla e a fine giornta come suo solito si reca in stazione per attendere il padrone.

Ma questi, ovviamente, non scende come al solito dal treno: Hachikō aspeta e aspetta, ogni giorno si reca alla stazione, speranzoso, ma resta sempre deluso, di Ueno non vi è traccia. Con il passare del tempo, il capostazione e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo offrendogli cibo e riparo. Nonostante il passare degli anni il cane continuò a recarsi alla stazione per poter rivedere il suo padrone, fino all’8 marzo del 1935 giorno in cui Hachikō morì di filariasi dopo aver atteso, ininterrottamente, per ben 10 anni, il ritorno di Ueno.

Gli Schnauzer, tre taglie per una razza

Schnauzer nano

Come già detto nella prima parte di questo brevissimo trattato sugli Schnauzer, questi cani, indipendentemente dalla loro taglia, risultano eleganti. Saranno i baffi, le sopracciglia cespugliose, il muso decorato di mustacchi e basette… certo è che ognuna delle tre taglie ha qualcosa di particolare, legata allo sguardo e alla testa: quella dello Schnauzer gigante è grande e imponente, quasi umana; lo Schnauzer di taglia media ha forme ed espressione che ricordano la vivacità dei Terrier; mentre lo Schnauzer nano, pur avendo l’indole da Terrier è più compatto, tenero e comico, come si può intuire dalla foto oltretutto!

Schnauzer nano

La statura dello Schnauzer nano è compresa tra i 30 e i 35 centimetri e il peso va dai 6 ai 7 chilogrammi. Ha la testa lunga e occhi scuri e ovali. Le orecchie mozzate a punta. Il mantello si presenta ispido al tatto e con folto sottopelo. I colori standard sono nero, sale e pepe, e bianco (come vedete dalla foto)! Lo Schnauzer nano è molto orientato alla famiglia ed è così devoto da sentirsi offeso quando vengono ricevuti degli ospiti (per lui sempre estranei!). E’ affettuoso, energico, simpatico, obbediente e addestrabile, infatti poche razze hanno così tanta disponiblità ad imparare ed elasticità nell’accettare le tecniche di addestramento. Ama ripetere i giochi e gli esercizi, infatti anche in ambito casalingo se non avete molto tempo da dedicargli non iniziate a giocare con lui, pochi minuti di gioco lo deluderanno! E‘ principalmente un cane da compagnia, ma nella precedente puntata sugli Schnauzer abbiamo già elogiato le sue doti da cacciatore e anche da cane da guardia, infatti è anche un gran abbaiatore.

Le malattie dermatologiche del gatto (E-P)

malattie dermatologiche gatti E-P

Oggi torniamo a parlare delle malattie dermatologiche del gatto e di quali sono i rimedi per alleviare i fastidi dei nostri amici a quattro zampe; in particolare oggi ci occuperemo di eczema, forfora e papilloma.

Eczema. L’eczema è un’infiammazione della pelle caratterizzata da vesciche e arrossamenti, che provoca un forte prurito con conseguente asportazione di croste e brandelli di pelo. Questo disturbo è più frequente nei gatti anziani rispetto a quelli giovani; esistono diversi tipi di eczemi a seconda della causa che li ha scatenati, ovvero una cattiva pulizia della pelle, un’alimentazione sbagliata, la carenza di vitamine, l’utilizzo di saponi irritanti. Tutto il corpo può essere soggetto all’eczema, ma di solito le zone più colpite sono quelle del dorso, della testa e del collo.

L’eczema può presentarsi in forma acuta oppure cronica; quella acuta, se viene individuata e curata subito non provoca danni, mentre quella cronica, conseguenza delle mancate cure di un normale eczema, diventa difficile da debellare e tenderà a riproporsi d’estate e nei gatti anziani e obesi. La cura da applicare deve essere sia medica che alimentare; il veterinario prescriverà lozioni e pomate, e il proprietario del gatto, da parte sua, deve stare molto attento alla dieta del micio, offrendogli solo pesce bianco, verdure, formaggi, fermenti lattici, riso ben cotto, e nessun tipo di farinaceo.

Cani: menù natalizio

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Con l’arrivo delle feste la casa si riempie di sapori ed odori nuovi ed invitanti, cui il nostro amico a quattro zampe non sa proprio resistere: per farlo sentire ancora di più parte della famiglia e farlo gioire un po’ ecco qualche simpatica ricetta per il pranzo di Natale, ovviamente pensata apposta per il nostro cagnolino, he potrà essere utilizzata anche durante il resto dell’anno a seconda delle esigenze dell’animale.

La prima ricetta riguada un risotto facile ed ottimale per i cani che soffrono di intolleranze alimentari. Ingredienti: riso q.b., burro e sale q.b. 2 cubetti di spinaci, 4 pomodorini, un po’ di carota e 250 grammi di spezzatino di vitello. Fate bollire il riso in abbondante acqua con il sale ed il burro, cui seguiranno gli spinaci, pomodorini e la carta. Cuocere il tutto per 10-15 minuti poi inserire la carne e mescolare tutto insieme: versare il compsto nella ciotola, mescolare e fare raffreddare per evitare che il nostro amico si possa scottare.

La stessa ricetta con il riso può variare a seconda dell’età del nostro cane: per un cane anziano, che necessita di una dieta povera di grassi, consigliabile la carne di pollo e l’utilizzo del riso integrale. Ancora, una variante può essere rappresentata dall’uso del miglio al posto del riso: in questo caso si può aggiungere del pesce, nasello o merluzzo, per consentire al cane di assumere fosforo e tutte le proteine apportate dal pesce.

Come evitare che il gatto ci svegli all’alba

gatto lettoI proprietari di gatti che, come me, ci sono passati sanno cosa significa: quando il vostro gatto vi sveglia al mattino presto e vi impedisce di tornare a dormire le provereste tutte pur di convincerlo a dirottare altrove la sua energia mattutina.

Contrariamente alla credenza popolare, i gatti non sono animali notturni. Il termine “notturno” si riferisce ad uno stile di vita che dovrebbe far vegliare la notte e dormire durante il giorno. Ma non è questo che fanno i gatti. La parola giusta per i nostri piccoli amici a quattro zampe è crepuscolare. I gatti di casa dormono di notte come facciamo noi, ma sono più attivi all’alba e al tramonto. Questa abitudine di svegliarsi alle prime luci del mattino e quando il sole cala deriva al gatto dai suoi antenati. Correre ed andare a caccia quando fuori è buio pesto (i gatti hanno una buona vista ma senza un minimo di luce non vedono nulla ugualmente), oppure quando il sole è alto e fa molto caldo, era ben lontano dalle abitudini degli antichi felini. Alba e tramonto, invece, erano ore del giorno perfette per uscire.

Schnauzer, l’elegante cane dalle sembianze umane

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Gli Schnauzer. Tre facce per un’unica razza, che in realtà risulta ben distinta e con particolari caratteristiche se stiamo parlando di Schnauzer nano, Schnauzer medio e Schnauzer gigante. L’eleganza di questo cane non ha pari, tanto che non è difficile scoprire che un padrone molto attento (e molto ricco), che vediamo intento a comprare un collare di diamanti sia il padrone di uno Schnauzer. Questo perchè nessuno meglio di lui sarà in grado di indossarlo! Ma qui non si parla di cani, che di certo non hanno bisogno di oggetti per dimostrare la loro personalità, ma di padroni un tantino eccentrici!

Lo Schnauzer di taglia media è la più antica delle tre varianti, se ne hanno tracce in alcuni dipinti della fine del Quattrocento e si sa che sempre in quel periodo questo cane, allora conosciuto come Pinscher a pelo duro, era un apprezzato cane da compagnia. Lo Schnauzer gigante invece fu ottenuto dall’incrocio con alcuni cani da gregge, con l’Alano e forse anche con il Bovaro delle Fiandre. Era un eccellente conduttore di bestiame, mentre adesso lo conosciamo come cane da guardia, cane poliziotto e anche più semplicemente come cane da compagnia. Lo Schnauzer nano è la versione più recente della razza, risale all’inizio del secolo scorso e nasce come cane da compagnia allo stato puro. In realtà come i piccoli Terrier si dimostra sia un buon cane da guardia, caratteristica che accomuna le tre taglie di Schnauzer, sia come cane da caccia di ratti e topi. Basta lasciarlo per un po’ all’aperto che immediatamente, sentendo il richiamo della natura, parte alla ricerca di prede, e proprio come un Terrier adora questa attività.

Carlino, il cane di Giuseppina Bonaparte

Carlino

Nonostante le varie e fantasiose leggende sulle origini del cane Carlino una cosa è certa, e cioè che proviene dalla Cina, dove era estremamente venerato: basti pensare che poteva essere solo di proprietà della famiglia imperiale e degli alti dignitari di corte. Nel Vecchio Continente arrivò nel XVII secolo, grazie ai navigatori olandesi che ne portarono alcuni esemplari nei Paesi Bassi, e sotto diversi nomi fu accolto con approvazione in tutte le corti europee.

In Francia, a causa del suo muso scuro fu nominato Carlin, dal nome di una maschera della commedia dell’arte, interpretata, intorno alla fine del XVIII secolo, dall’attore italiano Carlo Bertinazzi. Per far capire quanto questo cane fosse apprezzato Oltralpe, basti dire che la moglie di Napoleone Bonaparte, Giuseppina, ne aveva uno che amava al tal punto da portarlo perfino nella camera nuziale sfidando le iniziali ire del marito.

In seguito gli italiani ne hanno nazionalizzato il nome facendo diventare il francese Carlin, un italianissimo Carlino! Dopo i fasti della vita di corte il Carlino ha avuto momenti di alterna fortuna; in Italia è abbastanza popolare, anche se la sua massima diffusione si ha nei paesi del Nord Europa e in quelli Anglosassoni.

Cani in piscina, test pilota a Torino per annullare il divieto di ingresso a Fido

cani piscina TorinoPortare il cane in piscina. A Torino sarà presto realtà, in virtù di un progetto pilota volto a verificare che ci siano le condizioni per annullare definitivamente il divieto che impone ai nostri amici a quattro zampe di non entrare nei plessi sportivi. Le piscine comunali del capoluogo piemontese toglieranno infatti il cartello “Qui non posso entrare” con raffigurato il cane sbarrato e apriranno le porte a Fido.

Attenzione però. In piscina, ovviamente, si intende non in acqua con voi, semplicemente invece di lasciare il cane a casa o in macchina quando andate a prendere vostro figlio dopo la lezione potrete tranquillamente portarlo con voi. Le aree cui i cani potranno accedere sono l’atrio dell’impianto sportivo e le tribune. Esclusi invece spogliatoio,  area vasche e le vasche stesse.