Il consiglio comunale di Modica ha recentemente approvato un ordine del giorno abbastanza singolare e certamente incivile: sparare sui cani randagi ed abbandonati, considerati pericolosi che affollano le assolate campagne della cittadina sicula è lecito. Le tre associazioni di categoria maggiormente rappresentative, Enpa, Lav e Animalisti Italiani si sono subito attivate per fermare questo inizio di mattanza che certamente potrebbe degenerare in un clima da Far West incontrollato.
Non sarebbe molto più semplice se l’amministrazione comunale imparasse a gestire i fondi ricevuti dallo stato o dalla regione per interventi di qualificazione ambientale o tutela? Costruire un canile, sterilizzare i cani randagi, attuare un piano di intervento serio e responsabile. Del resto non si può dimenticare che lo stesso articolo 544 bis del codice penale punisce l’animalicidio.
Tutto è iniziato lo scorso anno quando nella città di Modica si è consumata una tragedia: un bambino di pochi anni ucciso da un branco di cani randagi, che vagavano soli o in branco. Anche in quel caso il prefetto della cittadina sicula aveva concesso un piano sommario di abbattimento di tutti i cani in circolazione, ma dopo che il ministro Maroni era intervenuto dichiarando illegittimo tale abbattimento non se ne era più fatto nulla.