Era scattato due anni fa scattato l’abbattimento selettivo delle volpi nella Regione Abruzzo: una misura necessaria per poter “ridurre l’entità dei danni arrecati alle altre specie di fauna, agli animali domestici e all’uomo” con l’obiettivo di tutelare la biodiversità”. E come previsto dall’art. 44 della Legge Regionale 10/04, il piano di abbattimento cosiddetto selettivo delle volpi poteva anche realizzato dai cacciatori.
A contestare la legittimità del provvedimento sono però intervenute ENPA, LAV e LNDC che hanno presentato un ricorso al TAR chiedendone l’immediata sospensione.