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New York Times accusa, Roma invasa dai gabbiani

Una città sporca e invasa da pericolosi gabbiani. È questo il desolante ritratto che il New York Times offre di Roma, sferrando anche una feroce critica. 

Anche il prestigioso quotidiano Usa si è accorto del degrado romano che sottolinea non solo l’emergenza topi, l’emergenza  spazzatura, ma anche l’emergenza gabbiani diventati troppi in città e troppo aggressivi. 

I numeri sostanziosi in effetti vengono confermati dalla Lega di protezione degli uccelli Lipu che parla di 10 mila esemplari nei cieli della Capitale seppure in diminuzione rispetto al 2014. 

E in attesa di risolvere una situazione grave, si sta lavorando per i nuovi cestini rifiuti “anti-gabbiani”, cestini in ghisa che non siano preda dei gabbiani e che saranno collocati prima al centro rispettando anche gli attuali standard di sicurezza previsti come ricorda l’assessore all’Ambiente di Roma Pinuccia Montanari. 

I gabbiani a Roma hanno avuto un cambiamento di comportamento con la discarica di Malagrotta che è stata attiva per tanti anni.

Conferma Edgar Meyer, responsabile del Benessere animale dell’assessorato all’Ambiente di Roma Capitale, ma la situazione resta critica sottolineata dal Nyt che chiama in causa l’attuale sindaca Virginia Raggi ironizzando anche su una gaffe del maggio 2017 compiuta dal suo staff.

Per migliaia di anni la lupa che nutrì Romolo e Remo, i mitologici fondatori, era stata il simbolo di Roma. Ma nel maggio 2017 l’amministrazione della sindaca Virginia Raggi, spesso criticata, mise sulla sua pagina facebook ufficiale una foto con un gabbiano che spiccava trionfante sul Foro. 

Scrive il Times che, ricordando come, dopo le critiche dei cittadini l’amministrazione scelte di rimuovere il post, chiese scusa e lo sostituì con le procedute per ridurre la presenza dei gabbiani nella città. 

Procedure che sono risultate del tutto inadeguate visto che l’invasione dei gabbiani dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, non ha fatto il resto. 

E l’affondo del quotidiano USA è pesante visto che la colpa no è degli uccelli, che non fanno altro che subire “la legge della selezione naturale”, ma dell’amministrazione. 

 

photo credits | instagram

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