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Kakapo, il pappagallo che non vola

Il kakapo è un particolare pappagallo: non sa volare. Ed essendo una specie vicina all’estinzione, gli scienziati stanno tentando di tutto per sostenerne la riproduzione. Come? Attraverso l’inseminazione artificiale.

L’aspetto e le difficoltà del kakapo

Potrà sembrare strano, ma questo è l’approccio che sembra essere più valido nel tentativo di salvare questo speciale pappagallo incapace di volare. Va detto, però, che il kakapo presenta delle caratteristiche davvero uniche che ispirano simpatia. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di un uccello che vive solo in Nuova Zelanda e di cui attualmente esistono circa 250 individui. Ma la sua particolarità più affascinante è quella di sembrare uscito direttamente da un fumetto o  da un cartone animato. Davvero. Con il suo colore verde muschio, le guance tonde e la sua stazza.

Non si può non provare simpatia per questo pappagallo, il più pesante esistente al mondo, tra le altre cose accompagnato da un odore di muffa. Al netto delle cose che lo rendono simpatico, va detto che la sua storia è tra le più affascinanti, soprattutto per quanto riguarda la sua sopravvivenza. Non è un caso che sia tra le specie a rischio di estinzione, soprattutto perché questa sua scarsa presenza è causata dai danni provocati da donnole e ratti, predatori molto invasivi introdotti dall’uomo.

L’inseminazione artificiale è rimasta l’unico vero strumento in grado di aiutare i kakapo a sopravvivere. Soprattutto perché, come già specificato, non sono pappagalli come gli altri, anche a livello emotivo. In che senso? Hanno il “vizio” di riprodursi come fanno i galli cedroni o i cervi, scontrandosi in arene per far colpo sulle femmine.

Aiuto alla riproduzione necessario

Cosa fanno? Scavano delle conche nel terreno, nelle quali si pongono al centro iniziando a emettere boati a bassa frequenza, amplificati dal “subwoofer naturale” che si sono costruiti. Le femmine dei kakapo, a loro volta, sono molto selettive e ciò non aiuta, tra l’altro, una biologia riproduttiva già di per sé complessa.

Questa specie di pappagallo è infatti caratterizzata da una fertilità molto bassa con femmine depongono solo uno o due uova. Il tutto accompagnato da una percentuale di morte dell’embrione decisamente alta. È per tale ragione che si è scelto di agire attraverso l’inseminazione artificiale.

La raccolta del seme avviene grazie a un metodo delicatissimo che unisce la stimolazione elettrica controllata al massaggio addominale. Un approccio tecnologico che ha consentito di raccogliere campioni di alta qualità da ben 20 maschi. Il seme selezionato è stato poi utilizzato per inseminare 12 femmine diverse. Tutto ciò ha portato, nella seconda covata, a un aumento del tasso di fertilità fino al 70%.

Un risultato clamoroso, pensando al kakapo e alle sue difficoltà.

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