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Granchio blu e granchio crocifisso, cosa sappiamo

Cosa sono Il granchio blu e il granchio crocifisso? E come stanno attaccando l’ecosistema italiano? Scopriamolo insieme.

L’invasione di granchio blu

Da quel che racconta la stampa è attualmente nata una sorta di invasione del granchio blu nel nostro paese, negli ultimi tempi accompagnata anche dall’arrivo del granchio crocifisso. Il primo è una tipologia di granchio, originario del continente americano e dell’oceano Atlantico, che sta mettendo in difficoltà la tenuta del nostro ecosistema.

È un crostaceo decapode che vive a temperature comprese tra 3° e i 35 °, non ha problemi a vivere nei fiumi e nell’acqua salmastra delle paludi. Ma soprattutto ha una velocità di riproduzione molto elevata ed è onnivoro: quindi mangia qualsiasi cosa.

Ovviamente all’interno del suo habitat è a sua volta cibo per altri predatori come anguille, razze, squali, pesci persici. Qui nel nostro paese rischia di essere solamente una specie infestante in grado, per la sua voracità,  di distruggere le specie locali.

Il granchio blu quindi non solo causerebbe uno squilibrio naturale ma anche dei danni materiali ed economici. In particolare per la sua passione per le vongole ma non solo: le perdite sarebbero già state quantificate intorno ai 100 milioni di euro.

Specie infestante da combattere pescando

Come è diventata una specie infestante nel nostro paese? In maniera involontaria a causa del commercio internazionale. Con molta probabilità è stato caricato accidentalmente dalle navi cargo. In questo momento stiamo tentando di risolvere il problema con una pesca maggiore di questo granchio blu. A tal punto che il Governo ha stanziato 2,9 milioni di euro per le cooperative della pesca, affinché tengano sotto controllo la popolazione di questo granchio pescandolo.

Al momento, per quel che riguarda Il granchio crocifisso si tratta di un unico ritrovamento avvenuto al largo delle coste di Senigallia in provincia di Ancona. Questa tipologia è originaria delle acque tropicali e subtropicali come quelle dell’oceano Pacifico e dell’oceano Indiano. Gli esemplari maschi possono arrivare a raggiungere anche 1 kg di peso.

Una presenza, la loro, aiutata dopo l’arrivo dai cambiamenti climatici che stanno facilitando la sopravvivenza di specie tropicali invasive nei nostri mari. Fenomeni questi che dovremmo cercare di combattere non solo avendo più cura del nostro pianeta ma, nel caso specifico, favorendo la pesca di questi esemplari che possono divenire un vero e proprio problema per le specie autoctone.

Ci viene da fare un po di ilarità gratuita: i granchi blu potrebbero rappresentare forse la ricetta anti-inflazione alla nostra necessità di fare spesa e mangiare più sano?

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