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Clicker training, educare ed addestrare il cane e il gatto

clicker addestrare caneIl  clicker è una scatoletta che emette un suono, come suggerisce il nome onomatopeico ad ogni click-clack l’animale assocerà un’azione che porterà ad una ricompensa. Arrivato nel nostro paese negli anni ‘90 è stato subito accolto da due scuole di pensiero, se da un lato porta alla modifica comportamentale in risposta alle informazioni che riceve da chi insegna e ad un veloce apprendimento il rovescio della medaglia è il dispendio di ricompense, solitamente cibo, quindi uno studio di una dieta in base alle ore di insegnamento e, secondo me ancora peggio, può limitare il rapporto conduttore-cane trasformandolo in distributore di cibo-cane.
Una leggenda che negli anni ‘60 ha dato il via all’addestramento dei mammiferi come lo conosciamo oggi, Karen Pryor, lo ha definito una “tecnologia” e come tale va saputa sfruttare, è un’interfaccia tra noi e il mammifero. Come mammifero da educare e addestrare scegliamo il canis lupus familiaris, molto diffuso e forse l’alunno più semplice, di cosa ha bisogno il cane di casa per capire quello che desidereremmo fargli fare?

Padrone consapevole: sembrerà banale ma ci vuole un addestratore-padrone-conduttore, chiamatelo come volete, che sa cosa vuole. Se chi insegna è confuso qualsiasi metodo con o senza clicker sarà fallimentare, quindi studiate i comportamenti del vostro amico per la pelle, pianificate il lavoro che volete fare e poi iniziate la parte pratica, cercate di sostituire parole come “comando” in “invito”, eliminate “punire” ed introducete “ignorare” e “premiare”. Il cane non è un robot, ha i suoi tempi che vanno rispettati, non bisogna avere fretta e bisogna stare attenti a quello che si insegna, l’uso errato dei metodi di educazione e addestramento può portare a situazioni spiacevoli quali aggressività e abbai continui e indesiderati.

Essere leader: il capo branco nei canidi non è il più forte e violento ma quel soggetto che dimostra coerenza, assicura la disponibilità di cibo e protegge il branco. Bisogna quindi creare un rapporto di fiducia per poter insegnare dei comandi al cane, lo si può fare solo se il nostro amico a 4 zampe ci considera leader.

Il rinforzo positivo: il cane, anche il più inappetente, è estremamente curioso e goloso, preferisce assaggiare e sputare piuttosto che vivere nel dubbio. Mia nonna usava pezzettini di formaggio, nel migliore dei casi il vostro Fido soffrirà di dissenteria, quindi munitevi di cane e portatelo in un negozio di animali, fategli annusare un gran numero di “premietti” cercando di carpire quelli che lo invogliano di più. Lo capirete tenendone uno stretto nella mano se il cane non starà più nella pelle e si agiterà per ottenerlo allora è quello che più desidera, il consiglio iniziale è di acquistare diversi tipi di ricompense e capire quelle più desiderate durante l’addestramento. Lasciate perdere molliche di pane poco appetibili o cibo che finisce nelle nostre tavole, non tanto perché i  canidi siano extraterrestri, perché il sale è nemico del miglior amico dell’uomo.
Oltre al cibo adora giochi, carezze e complimenti, sono anch’essi premi che possono rinforzare un comportamento positivo ma trovo sia meglio usarli per il jackpot che analizzeremo nelle lezioni successive.

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