Home » News » Adotta un randagio e non paghi la Tares

Adotta un randagio e non paghi la Tares

Adotta un randagio

Una bellissima iniziativa giunge da un gruppo di comuni siciliani, della zona di Siracusa, come il comune di Solarino, che hanno deciso di incentivare l’adozione dei cani randagi presenti nei canili, prevedendo un’esenzione dalla tassa sui rifiuti urbani, la Tares, per chi ne porterà a casa uno. L’iniziativa Adotta un randagio è un intervento alternativo per frenare e limitare da un lato il fenomeno del randagismo e dell’abbandono degli animali, mentre dall’altro si tratta anche di un concreto risparmio per l’amministrazione comunale sui costi della gestione del canile municipale e di tutte le spese che vi ruotano attorno.

Insomma doppio vantaggio, sia per la macchina della pubblica amministrazione che per chi è alla ricerca di un fedele amico a quattro zampe. Non solo un amico pelosino con cui condividere la propria vita ma anche un risparmio sulla bolletta, che in un periodo di crisi come quello di oggi non fa di certo male. Il sindaco di Solarino, una delle città aderenti all’iniziativa, Sebastiano Scorpo, spiega:

Lo abbiamo fatto per tre motivi: perché rispettiamo gli animali, per aiutare le famiglie e per fare risparmiare l’ente. Noi spendiamo circa 1.500 euro all’anno per ogni animale ospitato al canile. Chi prenderà con sé un cane non pagherà la tassa rifiuti e servizi, almeno fin quando sarà in vita l’animale.

L’iniziativa coprirà unicamente l’immobile dell’adottante fino ad un massimo di 750 euro annui, inoltre verranno eseguiti dei controlli periodici a sorpresa da parte delle forze del’ordine per verificare che nessuno possa approfittarsi dell’iniziativa per non pagare la tassa, trattando poi male il cane adottato. Insomma, il randagio dovrà trovare una famiglia che lo curi e lo tratti bene e non dovrà servire quale escamotage per i furbetti per non pagare il tributo locale. Un’iniziativa molto carina che speriamo possa trovare applicazione anche in altri comuni d’Italia!

Foto credits: Thinkstock

Lascia un commento