La brumazione è un fenomeno molto affascinante che riguarda i rettili e il modo in cui affrontano periodi particolari e specifiche situazioni. Scopriamolo insieme.
Come funziona la brumazione
Parliamo di uno stato che riguarda molti rettili e che spesso viene confuso con il letargo vero e proprio tipico dei mammiferi. In realtà la brumazione è uno stato di dormienza parziale in cui l’animale rallenta drasticamente il proprio metabolismo e riduce le attività fisiologiche. Perché? Per affrontare periodi con temperature basse e scarsità di cibo.
Dobbiamo ricordare che rettili sono animali ectotermi, cioè non riescono a generare calore interno. La loro temperatura corporea dipende da quella dell’ambiente. Di conseguenza quando l’ambiente diventa freddo, il corpo del rettile non può funzionare normalmente. E quindi la digestione rallenta, muoversi diventa difficile e nutrirsi pericoloso.
È qui che entra in gioco la brumazione. Essa consente al corpo si di adattarsi gradualmente al nuovo ritmo di vita. Consumando meno energia e sopravvivendo con le proprie riserve. È un processo che non inizia in maniera casuale ma che è indotto da fattori ambientali. E più nello specifico dal calo delle temperature, dalla riduzione delle ore di luce e dalla diminuzione della disponibilità di cibo. Si tratta di un vero e proprio cambiamento fisiologico indotto.
Nel corso della brumazione l’animale può essere trovato in tane sotterranee, fessure rocciose o cavità protette, dove le fluttuazioni termiche sono minori e l’animale ha maggiori possibilità di sopravvivere. Come già spiegato le funzioni vitali rallentano: il battito cardiaco diventa meno frequente, la respirazione rallenta, la digestione si blocca.
Il rettile non mangia in questo periodo, ma può risvegliarsi occasionalmente per bere, se le condizioni lo permettono. Una differenza importante rispetto al letargo dei mammiferi, dove l’animale resta in un sonno profondo per tutto il periodo.
Non capita a tutti i rettili
Dobbiamo sottolineare che la brumazione non è tipica di tutti i rettili. Alcuni presenti od originari di climi tropicali potrebbero non averne bisogno. Mentre per molti presenti in zone temperate è parte del naturale ciclo vitale.
Cosa accade invece nei rettili in cattività? In draghi barbuti o i gechi, si può in alcuni casi indurre una forma controllata di brumazione, riducendo gradualmente temperature e fotoperiodo, ma sempre con grande attenzione e conoscenza della specie in questione. Per quel che riguarda gli alligatori, ad esempio, essi sono in grado di rimanere immobili in stagni ghiacciati, con solo la punta del muso fuori dall’acqua. Questo consente loro di sopravvivere anche con temperature vicine o sotto lo zero.
Quando finisce il freddo la brumazione si conclude lentamente da sola. E il rettile ritorna gradualmente al suo normale ritmo vitale.