Il gatto di Pallas è stato fotografato per la prima volta sull’Himalaya. Si tratta di un evento straordinario che il WWF India è riuscito a immortalare.
L’incredibile foto del gatto di Pallas
Non è stato un lavoro semplice: vi è stato il bisogno di posizionare ben 136 fototrappole in 83 località diverse. Il tanto lavoro ha ripagato e finalmente è stato possibile ottenere una foto del gatto di Pallas, una delle specie di felini più rari al mondo.
L’Otocolobus manul è conosciuto per essere una delle razze di animali più elusive e per questo meno conosciute al mondo. La sua presenza era stata confermata per la prima volta nel 2023 sul Monte Everest. Ma non si era ancora riusciti ad avere un’immagine chiara della sua presenza.
Tra l’altro, questo felino è presente all’interno della Lista Rossa dell’IUCN come una specie a rischio minimo, ma comunque da tenere sotto controllo per il rischio di estinzione. Vi erano già state segnalazioni confermate della sua presenza in Nepal orientale, in Bhutan e in Sikkim, sempre in India.
Essere stati in grado di fotografare il gatto di Pallas nell’Arunachal Pradesh a circa 5000 m di quota è una conferma, secondo gli scienziati, un segno di come ancora poco si sappia della vita presente sulle vette dell’Himalaya.
Questa immagine, in fin dei conti, è la riprova di come le varie specie riescano ad adattarsi a condizioni davvero molto particolari. E di come ci si debba fidare, in buona parte, di quelli che sono i racconti delle popolazioni presenti in loco.
Importante contributo comunità locale
I ricercatori del WWF India hanno spiegato che, per riuscire nell’intento, vi è stata la necessità di programmare tutto meticolosamente. Senza contare l’impegno nel raggiungere questi luoghi in condizioni spesso estreme dal punto di vista meteorologico, caratterizzati tra l’altro da ostacoli logistici importanti, e una accessibilità limitata per via di terreni scoscesi e accidentati.
Le fototrappole sono state attive per oltre 8 mesi grazie anche al supporto dei membri delle comunità circostanti e delle guide locali. La grande scoperta non ha riguardato però solamente il gatto di Pallas. I dispositivi hanno anche confermato la presenza del gatto leopardo, del gatto marmorizzato, del leopardo comune e del leopardo delle nevi.
Scoperte come queste ci consentono di ampliare ancora una volta i nostri orizzonti, trovandoci davanti a qualcosa che non avremmo mai pensato di scoprire. E consentendoci di studiare come la vita, e la resilienza di questa, siano in grado di conquistare anche le vette più alte del mondo. Nel vero senso della parola.