Aiutare cani randagi ed ambiente è segno di civiltà (VIDEO)

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I cani randagi sono un problema per molte amministrazioni e per tante persone. Eppure come diceva il M. Gandhi “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Proviamo a guardarci intorno e a vedere come siamo messi! Non bene direi…..Ma un segnale “illuminato” l’ho trovata in questo video che voglio mostrarvi oggi:

Cani randagi, cosa fare se creano danni alle persone

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Purtroppo in ogni paese o città si trovano dei cani randagi: degli amici a quattro zampe cresciuti per strada, frutto del’abbandono, della crudeltà umana, cani in cerca di una casa o di aiuto. Questi per poter sopravvivere nella jungla urbana o periferica delle città spesso si aggregano in branchi, creando a volte timori, aggressioni, danni ai cittadini. Cosa può fare un soggetto che riceve un danno da un cane randagio? Oggi ci occuperemo di questa problematica, cercando per quanto possibile di aiutare tutti coloro che si trovano, o potrebbero trovarsi, in questa situazione.

Cane randagio ferito e abbandonato: a chi spetta soccorrerlo?

Lo splendido cane che vedete nella foto è un meticcio e si chiama Fortunato. Il nome non è casuale. Abbandonato e randagio, è stato investito da un’automobile: in gravi condizioni sul ciglio della strada è stato notato e soccorso da Antonio, un vero amico degli animali che ci racconta:

“ l’11 Maggio scorso, intorno alle ore 15,00 su una strada del comune di  San Martino Valle Caudina (AV) vedendo il cane pieno di sangue mi sono fermato ed ho cercato di contattare  118, Asl, 113, Vigili Urbani, Commissariato di Polizia di Cervinara (AV), ma nessuno è intervenuto. Non ho potuto far altro che prenderlo e portarlo presso il primo  ambulatorio veterinario reperibile”.

Cani randagi, responsabile il comune

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La Cassazione, sezione terza, ha stabilito un importante assunto con la sentenza n. 10190, secondo il quale i comuni devono impegnarsi affinchè i cani randagi non arrechino disturbo alle persone che si trovano per le vie cittadine: la suprema corte ha così statuito in seguito al ricorso presentato dal Comune di Roccamorfina in provincia Napoli, che in secondo grado si era visto assolvere dal pagamento del risarcimento per l’aggressione da parte di cani, di una signora anziana che passeggiava tranquillamente per le vie cittadine.

Nel ricorso del comune napoletano, la donna non sarebbe stata aggredita dall’animale ma sarebbe caduta autonomamente per il timore di essere aggredita, rompendosi di conseguenza il femore, versione che ovviamente non  è parsa convincente alla Cassazione, che ha perfino stabilito che gli anziani o comunque i cittadini debbano poter circolare senza pericolo.

Sussistendo l’illecito, cioe’ l’indebita presenza sulla strada del cane randagio la peculiare debolezza e sensibilita’ della vittima che si e’ spaventata ed e’ caduta, per il timore di essere morsa dall’animale che le abbaiava contro, manifestando intenzioni aggressive, non rende il danno meno grave ed ingiusto. Le persone anziane debbono poter circolare sul territorio pubblico, senza essere esposte a situazioni di pericolo, ed in particolare a quelle che l’ente pubblico è espressamente obbligato a prevenire, quali il randagismo.

Si legge in un estratto della sentenza.