Cianosi nel cane

La cianosi nel cane è caratterizzata da una colorazione bluastra o violacea della pelle o delle mucose causata da quantità eccessive di emoglobina scarsamente ossigenata nella circolazione sanguigna. Le cause comprendono alcune malattie cardiache congenite, varie malattie respiratorie, e l‘esposizione ad alcune sostanze chimiche che portano alla creazione di alcune forme anomale di emoglobina, che non sono in grado di legare l’ossigeno in modo corretto.

Nel cane solitamente è un sintomo che deve destare allarme ed indurre ad un controllo veterinario che ne accerti la causa.

Sintomi

  • Colorazione porpora / bluastra della lingua, delle gengive, delle labbra, e delle zone della pelle in cui i vasi sanguigni sono superficiali
  • Possibile colorazione violacea/bluastra dei cuscinetti delle zampe del cane

Gatti, cosa fare in caso di incendio

Durante i mesi invernali, per via di caminetti, stufe, illuminazioni delle festività e candele accese, è più alto il rischio di incendi in casa.
A differenza di noi umani, il gatto rimasto intrappolato da solo in un edificio devastato dal fuoco, non può chiedere aiuto e, se gli accessi all’esterno sono chiusi, purtroppo nemmeno riuscire a fuggire e a mettersi in salvo.

La speranza, in questi casi, se l’incendio avviene durante la vostra assenza, è che i vicini allertino prontamente i vigili del fuoco e vi avvisino dell’emergenza e a quel punto spetterà a voi correre sul posto e comunicare ai pompieri che in casa c’è un animale.
Durante un incendio, i gatti sono sensibili agli stessi fattori di rischio, potenzialmente fatali, delle persone. I principali pericoli sono il monossido di carbonio, l’inalazione di fumo e le ustioni.

Il monossido di carbonio si accumula nei polmoni e da qui, legato all’emoglobina che normalmente trasporta ossigeno, entra nel flusso sanguigno. I segnali di avvelenamento da CO comprendono letargia, debolezza e collasso. Se rimossi dall’ambiente inquinato e trattati con ossigeno, molti animali si riprenderanno. Non c’è modo di eliminare il monossido di carbonio dal sangue, bisogna aspettare che venga metabolizzato.

Perché i gatti sbadigliano?

Noi bipedi sbadigliamo per noia, sonno, quando qualcun altro intorno a noi fa uno sbadiglio e lo emuliamo inconsciamente. Per questo diciamo che sbadigliare sia contagioso. E i gatti, invece, perché lo fanno? Ve lo siete mai chiesti?

C’è chi dice che lo sbadiglio sia un’opinione del gatto espressa molto apertamente. Eh, già, molto apertamente. Avete mai visto un gatto sbadigliare? La sua bocca si apre così tanto da riuscire a contare ogni dente.

E’ stato stimato che un gatto sbadigli in media circa 109.500 volte nel corso della sua vita.
Il primo sbadiglio umano in genere si verifica a circa 11 settimane dopo il concepimento, ancora prima della nascita del bambino. Lo sbadiglio diventa contagioso nei primi cinque anni di vita. Lo sbadiglio in scimpanzé e scimmie è contagioso proprio come per noi. Anche pesci e uccelli sbadigliano.