Fukushima, ecco il guardiano di tutti gli animali (VIDEO)

Fukushima si sa che non è una terra fortunata, infatti dopo il terremoto-tsunami  con il conseguente disastro nucleare che la colpì l’11 marzo 2011, tutti gli abitanti del posto se ne andarono a causa delle radiazioni ma gli animali rimasero tutti lì. Un signore però decise di prendersi cura degli animali e quindi di non abbandonare la propria terra.

Cani domestici e stress post traumatico a Fukushima

cani stress post traumatico

cani stress post traumatico

Lo stress post traumatico, tipico di chi subisce eventi improvvisi e catastrofici come un terremoto colpisce anche i cani domestici. Se ne parlava da tempo, ma ora da una nuova ricerca scientifica arriva la conferma. Protagonisti i cani abbandonati sopravvissuti al terremoto in Giappone dello scorso anno e alla conseguente catastrofe di Fukushima. Ebbene il livelli dell’ormone dello stress (cortisolo) in circolo in questi amici a quattro zampe sono stati riscontrati essere dalle 5 alle 10 volte superiori rispetto agli altri cani abbandonati nel 2009/10 con cui sono stati confrontati e che non avevano vissuto esperienze traumatiche. Vediamo nel dettaglio.

Cani e gatti di Fukushima, non dimentichiamoci di loro

cani gatti fukushima

cani gatti fukushimaGli animali di Fukushima. 11 Marzo 2011, la data del tragico terremoto / tsunami che ha messo in ginocchio il Giappone e soprattutto la sua centrale di Fukushima: un disastro nucleare incalcolabile, neppure a distanza di circa 11 mesi. 78.000 persone sono state evacuate nel giro di poche ore e non tutte hanno portato con loro gli animali domestici, pensavano di tornare a casa dopo un paio di giorni al massimo: nessuno si è premurato di mettere in salvo gli altri esseri viventi, dai randagi alle galline nei pollai o le mucche ed i cavalli nelle stalle. Ora di loro non ne restano che le carcasse.

Un coniglio senza orecchie a Fukushima, spunta un video

Un coniglio senza orecchie a Fukushima, spunta un video in rete che accende dubbi e polemiche soprattutto perché potrebbe trattarsi di una bufala, come spesso accade in questi casi quando, tramite You Tube, si cerca una facile audience sfruttando i temi caldi e la paure latenti del momento.

Le probabilità di deformazioni animali nelle aree contaminate non sono certo improbabili, tutt’altro. Gli animali rimasti nelle aree evacuate dalla popolazione, oltre alla fame e agli stenti e alla solitudine per quanto riguarda cani, gatti e altri pets, sono esposti al rischio di subire profondi danni dovuti al tasso elevato di radiazioni imputabile alle numerose fughe radioattive dalla centrale in avaria.

Ad ogni modo, il filmato in questione è stato subito messo alla gogna dagli scettici. Innanzitutto, fanno notare i dubbiosi, non c’è alcuna prova che questo coniglio senza orecchie si trovi effettivamente in un villaggio nei pressi di Fukushima, nella zona contaminata, dove tutto, dal terreno all’aria all’acqua è impregnato di radiazioni tossiche, a livelli potenzialmente pericolosi.

Fukushima: animali in pericolo, soprattutto i pesci

Sembra calato il sipario sul Giappone e su Fukushima, dove lo tsunami conseguente al terremoto dell’11 marzo scorso ha creato enormi danni alla centrale nucleare. Il fatto che giornali e tv parlino di meno del Paese del Sol Levante, purtroppo non corrisponde ad un mancato pericolo, tanto che le radiazioni presenti sono ancora alte, difficili da quantificare ed è altrettanto complesso capire per quanto tempo bisognerà restare in allarme. Se fuori dai confini nazionali, la possibilità di contaminarsi cala parecchio è proprio nei pressi di Tokyo che bisogna stare attenti e da tenere d’occhio sono principalmente gli animali.

Cani, gatti e radiazioni, un summit dell’IFAW in Giappone per evacuare gli animali di Fukushima

Lo scorso 11 marzo un violento terremoto ha colpito il Nord-Est del Giappone, seguito da un ancor più devastante tsunami che ha travolto e spezzato migliaia di vite. Anche gli animali hanno condiviso il triste destino dei giapponesi terremotati: molti sono morti, altri sono rimasti dispersi per giorni, aggrappati ad un respiro, prima di essere ritrovati, i più fortunati sono riusciti a ricongiungersi con i loro padroni.

A distanza di settimane da quel terribile giorno, un’emergenza che si è aperta a causa del terremoto nell’impianto nucleare di Fukushima desta enormi preoccupazioni tra le autorità giapponesi e nell’opinione pubblica del mondo, a causa dei rischi derivanti dalla contaminazione radioattiva.

Un’area di oltre 40 km dalla centrale in avaria è stata evacuata e arrivano storie tristi di persone costrette ad abbandonare le loro case che non reggono al dolore e si suicidano, è accaduto ad un giapponese ultracentenario. Molti animali da allevamento e domestici sono purtroppo ancora lì.