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Petizione Lav: al via questo fine settimana

Da oggi inizia la petizione della LAV lega anti vivisezione, per sollecitare Governo, Parlamento e Amministrazioni locali a garantire la conversione dei circhi in spettacoli senza gli animali. In centinaia di piazze italiane oggi e domani sarà possibile firmare tale petizione, negli appositi banchetti creati e gestiti dai volontari della LAV, e ricevere il materiale informativo. Per sostenere la campagna sarà possibile anche acquistare i ciondoli della lega, tutti tematici con disegno di giraffa ed elefanti. Ecco il significato della petizione dal comunicato stampa della LAV.

No al Circo , no allo spettacolo fatto maltrattando gli animali, per quanto vogliano far credere il contrario… non esiste Circo che ami gli animali. Oltretutto è una forma antica e sorpassata di spettacolo.. siamo nell’ era dei computer, dei consolle games.

LAV non è contraria al Circo inteso come spettacolo umano espressione di arte. Ci sono circhi che offrono spettacoli impressionanti e meravigliosi. Sono caratterizzati dalle esibizioni di veri artisti che sfidano i loro limiti psico-fisici e mostrano al pubblico le loro abilità, frutto di duro e volontario allenamento.

A differenza degli artisti che lavorano e si esibiscono per scelta e passione, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi, non scelgono di sfidare i loro limiti naturali, né di vivere in gabbia. Sono sottomessi al volere dei domatori, ridotti a burattini nelle mani dei domatori.

Purtroppo ad oggi circa duemila animali sono ancora detenuti nei circhi: mentre 16 Paesi stanno vietando, del tutto o parzialmente, l’esibizione di circhi con animali, l’Italia detiene il record negativo di uno dei Paesi con il maggior numero di imprese circensi e lo Stato italiano finanzia i circhi con animali, incluse le imprese che hanno subito condanne o denunce per maltrattamento di animali o altre violazioni di legge. Il contributo dello stato ai circensi poi si aggira  tra i 5 e 7 milioni di euro annui, una cifra molto congrua che potrebbe certamente essere spesa diversamente, a sostegno della società e della popolazione, ad esempio.

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